Nell’odierno contesto imprenditoriale, fanno ormai da padrone conoscenze e competenze incorporate all’interno di ciascuna azienda, determinando così un rapido spostamento del business da una competizione basata sugli assets fisici ad una basata sulla conoscenza. Se consideriamo poi, che i grandi cambiamenti tecnologici che stiamo vivendo, derivano spesso da risultati accademici, valorizzati e sviluppati in un contesto di investimenti con capitali di rischio (venture capitals), rivelatisi strumenti efficaci per lo sviluppo dell’economia in molti Paesi occidentali (USA, Gran Bretagna, Olanda, Israele), soprattutto in settori come l’informatica, le telecomunicazioni, le biotecnologie e la medicina, la possibilità per le PMI (in Italia rappresentano circa il 70% della produzione di beni e servizi) di entrare in possesso delle tecnologie e competenze che le rendano competitive è sempre più legata alle attività di valorizzazione e diffusione dei risultati delle attività di ricerca condotte dagli Enti pubblici: in altri termini, il trasferimento tecnologico assume un ruolo fondamentale. Purtroppo però, proprio le aziende di piccole dimensioni, lamentano spesso difficoltà di accesso al mondo della ricerca scientifica e ai suoi programmi di finanziamento, e accusano l’inadeguatezza dei risultati delle ricerche e dei progetti di trasferimento tecnologico commissionati ad enti pubblici e privati. Si impone quindi la necessità di promuovere il trasferimento dell’innovazione tecnologica dal mondo della Ricerca a quello dell’Industria, soprattutto considerando gli ultimi dieci anni, in cui si è andata affermando la globalizzazione dei mercati. In questo quadro si inserisce il seguente Progetto, uno studio da noi effettuato grazie al pregevole investimento che l’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Roma ha voluto fare in cinque assegni di ricerca stanziati presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione dell’ Università di Tor Vergata. La prima parte del progetto ha formulato uno stato dell’arte su quanto fatto in termini di sostegno al trasferimento tecnologico a livello provinciale, regionale e su scala nazionale negli ultimi due anni. Il documento è organizzato nel modo seguente: si illustrata la metodologia seguita per l’analisi; si descrivono rispettivamente gli interventi supportati dalle Regioni, dalle Province, dai Ministeri (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR, Ministero delle Attività Produttive – MAP e Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie – MIT), dalle Camere di Commercio e dai Distretti Tecnologici. Segue infine un’analisi dei risultati della ricerca per giungere alle conclusioni. Per ciò che riguarda l’indagine sullo stato dell’arte, si è proceduto ad individuare tutti i contatti possibili con i responsabili dell’attività di sostegno al trasferimento tecnologico dei livelli governativi, per poi arrivare all’intero campione individuato (Regioni, Province, Ministeri, Camere di Commercio, distretti tecnologici) attraverso consultazione diretta e rilevazione mediante questionario. Il questionario che è stato utilizzato nella fase di consultazione diretta è volutamente composto di poche domande, al fine di favorire un elevato tasso di risposta, ed è mirato all’individuazione, nel biennio 2003-2005, di: - effettiva esistenza di un’attività di sostegno al trasferimento tecnologico: bandi, progetti, ecc.; - intensità dell’attività di sostegno al trasferimento tecnologico: numero dei progetti e bandi, investimenti destinati; - risultati ottenuti dalle attività di sostegno al trasferimento tecnologico: numero di imprese finanziate (nel caso di bandi), numero di imprese assistite (nel caso di progetti o attività assimilabili); - intenzione di proporre in futuro attività di sostegno al trasferimento tecnologico (questo punto assume particolare valore nel caso di Enti che attualmente non sono impegnate nell’attività di promozione del trasferimento tecnologico). Il questionario inoltre, si è scelto di somministrarlo al campione in due forme (intervista telefonica e somministrazione via e-mail), in quanto le uniche praticabili data la scala geografica dell’indagine. Un caso particolare è rappresentato dalla somministrazione del questionario alle Province, che è stata effettuata direttamente dall’UPI. Purtroppo il tasso di risposta al questionario è stato molto basso (intorno al 10%), tanto da indurre l’unità di ricerca a proseguire le indagini relative alle attività svolte per il sostegno al trasferimento tecnologico in altra forma: in particolare, si è deciso di procedere al reperimento delle informazioni rilevanti visitando i siti web istituzionali degli Enti oggetto di indagine, in considerazione del fatto che le informazioni contenute nei questionari ricevuti coincidevano con quelle presenti sui siti. Come indicatore dell’intensità dell’attività degli Enti pubblici per il sostegno al trasferimento tecnologico si è scelto il numero di bandi. Tuttavia, un discorso a parte vale per i Ministeri: i bandi aperti da questi Enti raramente sono specificamente dedicati ad un settore, molto più spesso, invece, essi sono dedicati alle PMI ed a tutte quelle forme di collaborazione pubblico-privato relative allo sviluppo precompetitivo ed alla fase di industrializzazione di nuovi prodotti/servizi o di innovazione di processo che si ritengono indispensabili per l’effettivo verificarsi del trasferimento tecnologico. Inoltre, spesso individuano come prioritari ai fini dell’accesso al finanziamento settori ad alta tecnologia o ad elevato valore aggiunto, a differenza degli altri Enti che coprono tutti i settori. Pertanto, a partire dalle precedenti considerazioni, per i Ministeri si è scelto di non indagare quale fosse il numero di bandi aperti nel periodo 2003-2005, ma quali fossero le misure a sostegno del trasferimento tecnologico che sono state utilizzate nel passato e che rimangono altrettanto valide per il futuro. Per ciascuna misura, si è fornita una breve descrizione e si è indicato in quale modo si ritiene che rappresenti un sostegno al trasferimento tecnologico.
Costa, R., DI PILLO, F., Franco, G., Vergine, R. (2007). Rapporto del progetto DIAMOND (Development of innovation through advanced models oriented to networks and districts). Reasearch Development and Publishing International.
Rapporto del progetto DIAMOND (Development of innovation through advanced models oriented to networks and districts)
COSTA, ROBERTA;DI PILLO, FRANCESCA;
2007-07-01
Abstract
Nell’odierno contesto imprenditoriale, fanno ormai da padrone conoscenze e competenze incorporate all’interno di ciascuna azienda, determinando così un rapido spostamento del business da una competizione basata sugli assets fisici ad una basata sulla conoscenza. Se consideriamo poi, che i grandi cambiamenti tecnologici che stiamo vivendo, derivano spesso da risultati accademici, valorizzati e sviluppati in un contesto di investimenti con capitali di rischio (venture capitals), rivelatisi strumenti efficaci per lo sviluppo dell’economia in molti Paesi occidentali (USA, Gran Bretagna, Olanda, Israele), soprattutto in settori come l’informatica, le telecomunicazioni, le biotecnologie e la medicina, la possibilità per le PMI (in Italia rappresentano circa il 70% della produzione di beni e servizi) di entrare in possesso delle tecnologie e competenze che le rendano competitive è sempre più legata alle attività di valorizzazione e diffusione dei risultati delle attività di ricerca condotte dagli Enti pubblici: in altri termini, il trasferimento tecnologico assume un ruolo fondamentale. Purtroppo però, proprio le aziende di piccole dimensioni, lamentano spesso difficoltà di accesso al mondo della ricerca scientifica e ai suoi programmi di finanziamento, e accusano l’inadeguatezza dei risultati delle ricerche e dei progetti di trasferimento tecnologico commissionati ad enti pubblici e privati. Si impone quindi la necessità di promuovere il trasferimento dell’innovazione tecnologica dal mondo della Ricerca a quello dell’Industria, soprattutto considerando gli ultimi dieci anni, in cui si è andata affermando la globalizzazione dei mercati. In questo quadro si inserisce il seguente Progetto, uno studio da noi effettuato grazie al pregevole investimento che l’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Roma ha voluto fare in cinque assegni di ricerca stanziati presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione dell’ Università di Tor Vergata. La prima parte del progetto ha formulato uno stato dell’arte su quanto fatto in termini di sostegno al trasferimento tecnologico a livello provinciale, regionale e su scala nazionale negli ultimi due anni. Il documento è organizzato nel modo seguente: si illustrata la metodologia seguita per l’analisi; si descrivono rispettivamente gli interventi supportati dalle Regioni, dalle Province, dai Ministeri (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR, Ministero delle Attività Produttive – MAP e Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie – MIT), dalle Camere di Commercio e dai Distretti Tecnologici. Segue infine un’analisi dei risultati della ricerca per giungere alle conclusioni. Per ciò che riguarda l’indagine sullo stato dell’arte, si è proceduto ad individuare tutti i contatti possibili con i responsabili dell’attività di sostegno al trasferimento tecnologico dei livelli governativi, per poi arrivare all’intero campione individuato (Regioni, Province, Ministeri, Camere di Commercio, distretti tecnologici) attraverso consultazione diretta e rilevazione mediante questionario. Il questionario che è stato utilizzato nella fase di consultazione diretta è volutamente composto di poche domande, al fine di favorire un elevato tasso di risposta, ed è mirato all’individuazione, nel biennio 2003-2005, di: - effettiva esistenza di un’attività di sostegno al trasferimento tecnologico: bandi, progetti, ecc.; - intensità dell’attività di sostegno al trasferimento tecnologico: numero dei progetti e bandi, investimenti destinati; - risultati ottenuti dalle attività di sostegno al trasferimento tecnologico: numero di imprese finanziate (nel caso di bandi), numero di imprese assistite (nel caso di progetti o attività assimilabili); - intenzione di proporre in futuro attività di sostegno al trasferimento tecnologico (questo punto assume particolare valore nel caso di Enti che attualmente non sono impegnate nell’attività di promozione del trasferimento tecnologico). Il questionario inoltre, si è scelto di somministrarlo al campione in due forme (intervista telefonica e somministrazione via e-mail), in quanto le uniche praticabili data la scala geografica dell’indagine. Un caso particolare è rappresentato dalla somministrazione del questionario alle Province, che è stata effettuata direttamente dall’UPI. Purtroppo il tasso di risposta al questionario è stato molto basso (intorno al 10%), tanto da indurre l’unità di ricerca a proseguire le indagini relative alle attività svolte per il sostegno al trasferimento tecnologico in altra forma: in particolare, si è deciso di procedere al reperimento delle informazioni rilevanti visitando i siti web istituzionali degli Enti oggetto di indagine, in considerazione del fatto che le informazioni contenute nei questionari ricevuti coincidevano con quelle presenti sui siti. Come indicatore dell’intensità dell’attività degli Enti pubblici per il sostegno al trasferimento tecnologico si è scelto il numero di bandi. Tuttavia, un discorso a parte vale per i Ministeri: i bandi aperti da questi Enti raramente sono specificamente dedicati ad un settore, molto più spesso, invece, essi sono dedicati alle PMI ed a tutte quelle forme di collaborazione pubblico-privato relative allo sviluppo precompetitivo ed alla fase di industrializzazione di nuovi prodotti/servizi o di innovazione di processo che si ritengono indispensabili per l’effettivo verificarsi del trasferimento tecnologico. Inoltre, spesso individuano come prioritari ai fini dell’accesso al finanziamento settori ad alta tecnologia o ad elevato valore aggiunto, a differenza degli altri Enti che coprono tutti i settori. Pertanto, a partire dalle precedenti considerazioni, per i Ministeri si è scelto di non indagare quale fosse il numero di bandi aperti nel periodo 2003-2005, ma quali fossero le misure a sostegno del trasferimento tecnologico che sono state utilizzate nel passato e che rimangono altrettanto valide per il futuro. Per ciascuna misura, si è fornita una breve descrizione e si è indicato in quale modo si ritiene che rappresenti un sostegno al trasferimento tecnologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.