Le conseguenze negative del moral hazard e della selezione avversa nelle relazioni economiche possono essere limitate utilizzando meccanismi contrattuali finalizzati a prevenire i comportamenti opportunistici. La gran parte dei contesti con asimmetrie informative può essere rappresentata come una situazione in cui un principale delega ad un agente lo svolgimento di un certo compito (relazione di agenzia). Nell’impossibilità di stimare correttamente il comportamento o le caratteristiche dell’agente il principale progetta, mediante un contratto, uno schema di incentivi. Il ruolo di tali incentivi è di indurre i soggetti economici ad intraprendere determinati comportamenti efficienti. Si possono, infatti, prevenire comportamenti sleali attraverso la predisposizione di opportuni termini contrattuali che premiano gli agenti in caso di buoni risultati e li penalizzano se questi ultimi risultano insoddisfacenti. In generale, lo schema di incentivi prevede compensi condizionati da variabili che riflettono le scelte effettuate dall’agente. Essi si basano preferibilmente su grandezze oggettivamente misurabili e verificabili da un’autorità esterna che assicura l’applicazione del contratto (i profitti dell’impresa, l’acquisizione di un titolo di studio, ecc.). Gli incentivi sono tanto più forti quanto più la remunerazione dell’agente è legata al risultato conseguito, ma se il risultato è influenzato da componenti aleatorie (macchinari difettosi, ritardi nella consegna degli input, ecc.), questa soluzione comporta che l’agente sopporti gran parte del rischio economico derivante dalla relazione contrattuale. Esiste, quindi, un trade-off tipico dei contratti di agenzia tra incentivazione e suddivisione del rischio tra le parti. Quanto più sono alti l’avversione al rischio dell’agente ed il peso della componente aleatoria, tanto meno la retribuzione può dipendere dalla performance realizzata e tanto minori risultano gli incentivi all’impegno per l’agente. Nelle relazioni in cui non esistono misure oggettive della performance è utile avvalersi di contratti incentivanti che premiano la lealtà attraverso l’offerta di cooperazione futura e sanzionano eventuali comportamenti opportunistici con l’interruzione del rapporto tra le parti.

Capece, G., Costa, R. (2008). Organizzazione e incentivi. In E. Battistoni, A. La Bella (a cura di), Economia e organizzazione aziendale (pp. 261-313). Apogeo.

Organizzazione e incentivi

CAPECE, GUENDALINA;COSTA, ROBERTA
2008-01-01

Abstract

Le conseguenze negative del moral hazard e della selezione avversa nelle relazioni economiche possono essere limitate utilizzando meccanismi contrattuali finalizzati a prevenire i comportamenti opportunistici. La gran parte dei contesti con asimmetrie informative può essere rappresentata come una situazione in cui un principale delega ad un agente lo svolgimento di un certo compito (relazione di agenzia). Nell’impossibilità di stimare correttamente il comportamento o le caratteristiche dell’agente il principale progetta, mediante un contratto, uno schema di incentivi. Il ruolo di tali incentivi è di indurre i soggetti economici ad intraprendere determinati comportamenti efficienti. Si possono, infatti, prevenire comportamenti sleali attraverso la predisposizione di opportuni termini contrattuali che premiano gli agenti in caso di buoni risultati e li penalizzano se questi ultimi risultano insoddisfacenti. In generale, lo schema di incentivi prevede compensi condizionati da variabili che riflettono le scelte effettuate dall’agente. Essi si basano preferibilmente su grandezze oggettivamente misurabili e verificabili da un’autorità esterna che assicura l’applicazione del contratto (i profitti dell’impresa, l’acquisizione di un titolo di studio, ecc.). Gli incentivi sono tanto più forti quanto più la remunerazione dell’agente è legata al risultato conseguito, ma se il risultato è influenzato da componenti aleatorie (macchinari difettosi, ritardi nella consegna degli input, ecc.), questa soluzione comporta che l’agente sopporti gran parte del rischio economico derivante dalla relazione contrattuale. Esiste, quindi, un trade-off tipico dei contratti di agenzia tra incentivazione e suddivisione del rischio tra le parti. Quanto più sono alti l’avversione al rischio dell’agente ed il peso della componente aleatoria, tanto meno la retribuzione può dipendere dalla performance realizzata e tanto minori risultano gli incentivi all’impegno per l’agente. Nelle relazioni in cui non esistono misure oggettive della performance è utile avvalersi di contratti incentivanti che premiano la lealtà attraverso l’offerta di cooperazione futura e sanzionano eventuali comportamenti opportunistici con l’interruzione del rapporto tra le parti.
2008
Settore ING-IND/35 - INGEGNERIA ECONOMICO-GESTIONALE
Italian
Rilevanza nazionale
Capitolo o saggio
selezione avversa; incentivazione
Capece, G., Costa, R. (2008). Organizzazione e incentivi. In E. Battistoni, A. La Bella (a cura di), Economia e organizzazione aziendale (pp. 261-313). Apogeo.
Capece, G; Costa, R
Contributo in libro
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