La direttiva sul risanamento e sulla risoluzione delle banche (BRRD) ha, fra l’altro, introdotto nel nostro ordinamento il nuovo istituto del bail-in. E’ istituto talmente nuovo per il nostro ordinamento che il legislatore neppure ha provato a darne una traduzione italiana, lasciando l’oscuro nome inglese (si sono comportati in modo analogo, peraltro, molti dei legislatori europei). Si tratta, come ben sappiamo, di uno degli strumenti a disposizione dell’Autorità per la gestione della risoluzione della banca in crisi, della quale si propone di ripristinare, per come possibile, l’equilibrio di bilancio, attraverso la svalutazione e/o la conversione in capitale delle passività. L’istituto si pone, dunque, quale misura alternativa – se pur con i limiti che vedremo – al salvataggio delle banche con risorse pubbliche (bail-out), da ora in poi teoricamente non più possibile. Nel nuovo mondo, infatti, le perdite dell’azienda di credito sono destinate a gravare in primis su chi ha investito nel capitale di rischio (azionisti) e in secundis su chi la banca ha finanziato (creditori, gravati secondo un ordine affatto particolare previsto dalle norme comunitarie). La scelta è compiuta, oramai, e davvero non ha senso cercare tardivamente di rimetterla in discussione, dimenticando che il nostro paese ha concorso all’approvazione della nuova disciplina. Ciò detto, non possiamo però ignorare che il bail-in, per come è stato disegnato, pone delicati problemi di sistema ove inserito dall’alto nel nostro ordinamento, derivanti probabilmente da una formulazione affrettata delle norme, aggravata dall’uso di una terminologia tecnica non rigorosa, a volte divergente rispetto al significato tradizionalmente attribuito a determinati concetti (conversione, svalutazione, irregolarità, risoluzione …). Nonostante l’istituto sia basato sul principio della depositors protection, la sua oscurità e “imprevedibilità” nella gestione da parte delle (diverse) autorità preposte può creare preoccupazione fra i depositanti e i creditori della banca. E ciò è assai pericoloso per un’impresa, come quella bancaria, che si basa proprio sul rapporto di fiducia con i clienti
Lener, R. (2016). Profili problematici del bail-in. In Raffaele Lener (a cura di), FCHub focus. Il bail-in (pp. 23). Minerva bancaria.
Autori: | ||
Autori: | Lener, R | |
Titolo: | Profili problematici del bail-in | |
Data di pubblicazione: | 2016 | |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore IUS/04 - Diritto Commerciale Settore IUS/05 - Diritto dell'Economia | |
Lingua: | Italian | |
Rilevanza: | Rilevanza nazionale | |
Tipo: | Capitolo o saggio | |
URL: | http://fchub.it/articoli-fchub/profili-problematici-del-span-style-font-style-italic-bail-in-span | |
Tipologia: | Contributo in libro | |
Citazione: | Lener, R. (2016). Profili problematici del bail-in. In Raffaele Lener (a cura di), FCHub focus. Il bail-in (pp. 23). Minerva bancaria. | |
Appare nelle tipologie: | 03 - Contributo in libro |