Il conflitto siriano è sempre più presentato dai media come combattuto da due parti: da una parte gli integralisti salafiti o vicini comunque ai Fratelli Musulmani d’Egitto, dall’altra la comunità cristiana di Siria o altre «piccole» comunità. In pratica la rappresentazione del conflitto si concentra su due aspetti: a) gli eventi ravvicinati, come cronaca di guerra; b) la spiegazione di un conflitto sempre più confessionale (Trombetta, 2013b, 2013a). Ma, come per il caso israeliano-palestinese, la questione prima che essere religiosa è territoriale. L’obiettivo di questo articolo è compiere un’analisi geopolitica (intesa qui secondo la definizione di Yves Lacoste, 1993: Préambule, pp. 1-33) dell’area rispetto al conflitto siriano. La definizione dell’insieme territoriale e degli attori locali coinvolti è un passo necessario proceduralmente al fine di evitare confusioni. Il metodo della Geopolitica ci impone, infatti, anche quella considerazione diacronica della definizione delle frontiere che spesso viene immaginata come nota, ma che altrettanto spesso non vede tutti concordi in quanto a riferimenti collegati all’attualità. Da qui la necessità di richiamare, seppur in modo rapidissimo, sia il concetto di Vicino Oriente sia la sua delimitazione; elementi essenziali per riprendere in conclusione la tesi sostenuta in questo lavoro.
Bettoni, G. (2014). Frontiere e minoranze in Siria. Per un'analisi geopolitica. BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA, Serie 13, vol. 7, 611-619.
Frontiere e minoranze in Siria. Per un'analisi geopolitica
BETTONI, GIUSEPPE
2014-01-01
Abstract
Il conflitto siriano è sempre più presentato dai media come combattuto da due parti: da una parte gli integralisti salafiti o vicini comunque ai Fratelli Musulmani d’Egitto, dall’altra la comunità cristiana di Siria o altre «piccole» comunità. In pratica la rappresentazione del conflitto si concentra su due aspetti: a) gli eventi ravvicinati, come cronaca di guerra; b) la spiegazione di un conflitto sempre più confessionale (Trombetta, 2013b, 2013a). Ma, come per il caso israeliano-palestinese, la questione prima che essere religiosa è territoriale. L’obiettivo di questo articolo è compiere un’analisi geopolitica (intesa qui secondo la definizione di Yves Lacoste, 1993: Préambule, pp. 1-33) dell’area rispetto al conflitto siriano. La definizione dell’insieme territoriale e degli attori locali coinvolti è un passo necessario proceduralmente al fine di evitare confusioni. Il metodo della Geopolitica ci impone, infatti, anche quella considerazione diacronica della definizione delle frontiere che spesso viene immaginata come nota, ma che altrettanto spesso non vede tutti concordi in quanto a riferimenti collegati all’attualità. Da qui la necessità di richiamare, seppur in modo rapidissimo, sia il concetto di Vicino Oriente sia la sua delimitazione; elementi essenziali per riprendere in conclusione la tesi sostenuta in questo lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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