Il sistema sanitario italiano si è profondamente modificato negli ultimi 15 anni: le riforme degli anni ’90, l’avvento del federalismo fiscale e istituzionale, l’introduzione dei LEA hanno cambiato il SSN, incidendo profondamente sulla “cultura” del servizio sanitario. Alcune delle aspirazioni che il legislatore nutriva ad inizio anni ’90 sono andate deluse e in particolare le aspettative di razionalizzazione sono ancora incompiute, ma è difficile negare che il comportamento e il sentire degli operatori del SSN non si sia rinnovato: oggi, a differenza di venti anni fa, temi come quelli della efficienza, della appropriatezza, della managerialità, sono patrimonio anche delle professioni sanitarie. L’energia rinnovatrice che ha attraversato la Sanità (il Servizio Sanitario Pubblico in primis) è testimoniata dal ruolo di incubazione che il settore ha assunto in questi ultimi anni, sperimentando al suo interno nuovi approcci che sono poi stati estesi ad altri settori del vivere sociale: in primo luogo il federalismo. Non si può però tacere che la macchina ha dimostrato di avere una fortissima inerzia, resa immane dalla stratificazione di abitudini, privilegi e poteri, che rendono complesso il sistema e difficile il cambiamento: la profusione di un enorme sforzo (non ancora terminato) si è quindi resa necessaria per mettere in discussione lo status quo. In questa congerie di interventi, alcuni capisaldi del vecchio SSN resistono strenuamente: certamente perché derivano da poteri acquisiti, ma anche perché favoriti dalla cronica incapacità del settore pubblico italiano di programmare a medio-lungo termine. Tra gli aspetti meno affrontati della riforma degli anni ’90 c’è quello della programmazione del rapporto fra modifica dei bisogni sanitari, offerta assistenziale e dotazione di personale. Nel seguito si argomenterà che nel medio-lungo periodo, senza una adeguata ridefinizione dei processi formativi e di incentivazione, alcuni dei risultati ottenuti in oltre un decennio di sforzi di razionalizzazione risulteranno effimeri.

Spandonaro, F. (2007). Risposte mirate ai nuovi bisogni: quale ruolo per gli infermieri nelle riforme del SSN?. GIORNALE ITALIANO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE.

Risposte mirate ai nuovi bisogni: quale ruolo per gli infermieri nelle riforme del SSN?

SPANDONARO, FEDERICO
2007-01-01

Abstract

Il sistema sanitario italiano si è profondamente modificato negli ultimi 15 anni: le riforme degli anni ’90, l’avvento del federalismo fiscale e istituzionale, l’introduzione dei LEA hanno cambiato il SSN, incidendo profondamente sulla “cultura” del servizio sanitario. Alcune delle aspirazioni che il legislatore nutriva ad inizio anni ’90 sono andate deluse e in particolare le aspettative di razionalizzazione sono ancora incompiute, ma è difficile negare che il comportamento e il sentire degli operatori del SSN non si sia rinnovato: oggi, a differenza di venti anni fa, temi come quelli della efficienza, della appropriatezza, della managerialità, sono patrimonio anche delle professioni sanitarie. L’energia rinnovatrice che ha attraversato la Sanità (il Servizio Sanitario Pubblico in primis) è testimoniata dal ruolo di incubazione che il settore ha assunto in questi ultimi anni, sperimentando al suo interno nuovi approcci che sono poi stati estesi ad altri settori del vivere sociale: in primo luogo il federalismo. Non si può però tacere che la macchina ha dimostrato di avere una fortissima inerzia, resa immane dalla stratificazione di abitudini, privilegi e poteri, che rendono complesso il sistema e difficile il cambiamento: la profusione di un enorme sforzo (non ancora terminato) si è quindi resa necessaria per mettere in discussione lo status quo. In questa congerie di interventi, alcuni capisaldi del vecchio SSN resistono strenuamente: certamente perché derivano da poteri acquisiti, ma anche perché favoriti dalla cronica incapacità del settore pubblico italiano di programmare a medio-lungo termine. Tra gli aspetti meno affrontati della riforma degli anni ’90 c’è quello della programmazione del rapporto fra modifica dei bisogni sanitari, offerta assistenziale e dotazione di personale. Nel seguito si argomenterà che nel medio-lungo periodo, senza una adeguata ridefinizione dei processi formativi e di incentivazione, alcuni dei risultati ottenuti in oltre un decennio di sforzi di razionalizzazione risulteranno effimeri.
2007
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Nessuno
Settore SECS-P/06 - ECONOMIA APPLICATA
Italian
Spandonaro, F. (2007). Risposte mirate ai nuovi bisogni: quale ruolo per gli infermieri nelle riforme del SSN?. GIORNALE ITALIANO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE.
Spandonaro, F
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