Il diritto del lavoro è caratterizzato, a livello di produzione normativa, da una ipertrofia per quanto riguarda la disciplina del rapporto individuale di lavoro, ivi compreso quello contrattualizzato con la Pubblica Amministrazione, e da una sostanziale anomìa in relazione al diritto sindacale. Si tratta, in entrambi i casi, di squilibri, uno in eccesso, l’altro in difetto. Mentre sul secondo il docente e l’interprete non può incidere, sul primo si può porre qualche rimedio a livello didattico, proponendo allo studente una ragionata selezione delle principali disposizioni di legge, evitando così di farlo smarrire nella giungla normativa lavoristica. Questo metodo dovrebbe consentire, tra l’altro, di porre maggiore attenzione al testo della norma, proprio perché la minor quantità di disposizione dovrebbe evitare l’effetto inflattivo della “parola” del legislatore, che per il giurista rimane l’oggetto imprescindibile della sua scienza. La presente raccolta è caratterizzata, dunque, da questo sforzo di selezione e organizzazione delle norme più rilevanti del diritto del lavoro, per fronteggiare lo straripante aumento del numero delle disposizioni di legge e della loro disseminazione nel corpo di leggi-contenitore. Rappresenta anche un tentativo per ridurre l’effetto negativo sulla didattica e sugli studenti della grande incertezza che nel diritto del lavoro regna sovrana, a causa del suddetto tumultuoso legiferare, per cui ad ogni cambiamento di maggioranza politica si assiste all’emanazione di provvedimenti di segno contrario della precedente legislatura. In questa situazione, in cui perfino i giuristi hanno difficoltà a conoscere tutte le norme in base alle quali dovrebbero costruire il sistema, lo studente il più delle volte si trova spaesato. Di qui l’utilità di uno strumento didattico che possa aiutarli a capire la materia attingendo direttamente alle sue fonti fondamentali. La sequenza di esposizione delle norme, così come alcuni accostamenti, hanno una precisa logica a livello sistematico, che non sempre è riscontrabile nei codici più completi, i quali necessariamente sono meno flessibili. Questo metodo dovrebbe aiutare lo studente a imparare le norme in modo da coglierne anche i collegamenti e le differenze, al fine di sviluppare quella capacità di interpretazione sistematica, che è fondamentale per il giurista. In questa logica i commenti esplicativi sono ridotti al minimo proprio perchè la norma dovrebbe "parlare da sola"; essi sono essenzialmente a corredo di quelle disposizioni che contengono un precetto accentuatamente generico o “vago” e che nel contempo disciplinano aspetti molto importanti del rapporto di lavoro o del diritto sindacale, in relazione alle quali è indispensabile dare conto dei principali orientamenti giurisprudenziali.

Pisani, C. (2016). Norme fondamentali commentate di diritto del lavoro. Torino : Giappichelli.

Norme fondamentali commentate di diritto del lavoro

PISANI, CARLO
2016-01-01

Abstract

Il diritto del lavoro è caratterizzato, a livello di produzione normativa, da una ipertrofia per quanto riguarda la disciplina del rapporto individuale di lavoro, ivi compreso quello contrattualizzato con la Pubblica Amministrazione, e da una sostanziale anomìa in relazione al diritto sindacale. Si tratta, in entrambi i casi, di squilibri, uno in eccesso, l’altro in difetto. Mentre sul secondo il docente e l’interprete non può incidere, sul primo si può porre qualche rimedio a livello didattico, proponendo allo studente una ragionata selezione delle principali disposizioni di legge, evitando così di farlo smarrire nella giungla normativa lavoristica. Questo metodo dovrebbe consentire, tra l’altro, di porre maggiore attenzione al testo della norma, proprio perché la minor quantità di disposizione dovrebbe evitare l’effetto inflattivo della “parola” del legislatore, che per il giurista rimane l’oggetto imprescindibile della sua scienza. La presente raccolta è caratterizzata, dunque, da questo sforzo di selezione e organizzazione delle norme più rilevanti del diritto del lavoro, per fronteggiare lo straripante aumento del numero delle disposizioni di legge e della loro disseminazione nel corpo di leggi-contenitore. Rappresenta anche un tentativo per ridurre l’effetto negativo sulla didattica e sugli studenti della grande incertezza che nel diritto del lavoro regna sovrana, a causa del suddetto tumultuoso legiferare, per cui ad ogni cambiamento di maggioranza politica si assiste all’emanazione di provvedimenti di segno contrario della precedente legislatura. In questa situazione, in cui perfino i giuristi hanno difficoltà a conoscere tutte le norme in base alle quali dovrebbero costruire il sistema, lo studente il più delle volte si trova spaesato. Di qui l’utilità di uno strumento didattico che possa aiutarli a capire la materia attingendo direttamente alle sue fonti fondamentali. La sequenza di esposizione delle norme, così come alcuni accostamenti, hanno una precisa logica a livello sistematico, che non sempre è riscontrabile nei codici più completi, i quali necessariamente sono meno flessibili. Questo metodo dovrebbe aiutare lo studente a imparare le norme in modo da coglierne anche i collegamenti e le differenze, al fine di sviluppare quella capacità di interpretazione sistematica, che è fondamentale per il giurista. In questa logica i commenti esplicativi sono ridotti al minimo proprio perchè la norma dovrebbe "parlare da sola"; essi sono essenzialmente a corredo di quelle disposizioni che contengono un precetto accentuatamente generico o “vago” e che nel contempo disciplinano aspetti molto importanti del rapporto di lavoro o del diritto sindacale, in relazione alle quali è indispensabile dare conto dei principali orientamenti giurisprudenziali.
2016
Settore IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
Italian
Rilevanza nazionale
Monografia
Pisani, C. (2016). Norme fondamentali commentate di diritto del lavoro. Torino : Giappichelli.
Monografia
Pisani, C
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