Lo scopo di questa tesi è di analizzare le affinità tematiche e narrative tra le opere di James Joyce e di Luigi Pirandello per capire ulteriormente il loro contributo al modernismo. Dopo un breve sguardo ai pochi contatti biografici e all’attenzione che la critica ha riservato a questo rapporto durante gli ultimi settanta anni, identifico tre tendenze operative di base presenti nel loro canone: la revisione e il recupero del genere romanzesco e teatrale, lo spostamento dello spazio oggettivo della narrazione verso la mente del personaggio, il senso di incompiutezza che l’opera assume di fronte al linguaggio della rappresentazione. Per capire meglio queste tre tendenze in Joyce e Pirandello mi servo della distinzione di Lyotard sull’impresentabile moderno e postmoderno. Dopo aver stabilito i nessi tra queste tre tendenze operative, nei restanti quattro capitoli della tesi cerco le affinità specifiche nella tematica e nei meccanismi narrativi delle opere di Joyce e Pirandello che senza l’avvicinamento dell’uno all’altro non risulterebbero così evidenti. Nel secondo capitolo infatti investigo in A Portrait, Dubliners, I Vecchi e i Giovani e Le Novelle per un Anno, alla ricerca delle affinità nei modi in cui Joyce e Pirandello hanno rappresentato i contesti insulari della Irishness e della sicilianità tramite le crisi politico-religiose e la condizione dell’esilio interiore e fisico, come anche le opzioni letterarie e linguistiche che queste culture hanno offerto loro ma che hanno eventualmente scartato. Nel terzo capitolo, tramite i romanzi A Portrait e Suo Marito, svolgo un’indagine sulle affinità del processo creativo nel Künstlerroman joyciano e pirandelliano che è caratterizzato dall’autoriflessività, dalla ricerca di una paternità artistica, dall’elemento metanarrativo, e dal concepimento e dall’autogestazione solipsistica dell’opera d’arte. Nel quarto capitolo cerco di gettare nuova luce sui temi e sui meccanismi narrativi che accompagnano sia l’epifania joyciana sia il silenzio interiore pirandelliano; si confrontano le nozioni di epifania in entrambi gli autori e si getta un lungo sguardo sulle tipologie definite e dibattute dalla critica. Inoltre cerco di fornire nuove letture sia della mancata epifania (l’anepifania) di due personaggi femminili svuotati delle loro personalità (l’anachenosi) sia della memoria involontaria di due personaggi inetti in una biblioteca. L’ultimo capitolo è un tentativo di avvicinare due pagliacci rappresentativi dal canone joyciano e pirandelliano per leggerli alla luce del pensiero di Foucault come personaggi prettamente antinomici e contradditori che rivelano molte verità che la società considera come inammissibili. In questa tesi non pretendo di offrire un modello interpretativo che ridefinisca e reinterpreti il fenomeno del modernismo; mi limito ad un’analisi dei contributi innovativi che Joyce e Pirandello apportano ai propri generi e contesti letterari tramite un rapporto critico, non reale, che è costituito da tendenze analoghe e da affinità tematiche e narrative che attuano, su un binario parallelo, quella revisione radicale della letteratura di cui sono responsabili questi due grandi protagonisti del modernismo.
Chircop, K. (2010). Contatti e affinità tra James Joyce e Luigi Pirandello.
Contatti e affinità tra James Joyce e Luigi Pirandello
2010-06-08
Abstract
Lo scopo di questa tesi è di analizzare le affinità tematiche e narrative tra le opere di James Joyce e di Luigi Pirandello per capire ulteriormente il loro contributo al modernismo. Dopo un breve sguardo ai pochi contatti biografici e all’attenzione che la critica ha riservato a questo rapporto durante gli ultimi settanta anni, identifico tre tendenze operative di base presenti nel loro canone: la revisione e il recupero del genere romanzesco e teatrale, lo spostamento dello spazio oggettivo della narrazione verso la mente del personaggio, il senso di incompiutezza che l’opera assume di fronte al linguaggio della rappresentazione. Per capire meglio queste tre tendenze in Joyce e Pirandello mi servo della distinzione di Lyotard sull’impresentabile moderno e postmoderno. Dopo aver stabilito i nessi tra queste tre tendenze operative, nei restanti quattro capitoli della tesi cerco le affinità specifiche nella tematica e nei meccanismi narrativi delle opere di Joyce e Pirandello che senza l’avvicinamento dell’uno all’altro non risulterebbero così evidenti. Nel secondo capitolo infatti investigo in A Portrait, Dubliners, I Vecchi e i Giovani e Le Novelle per un Anno, alla ricerca delle affinità nei modi in cui Joyce e Pirandello hanno rappresentato i contesti insulari della Irishness e della sicilianità tramite le crisi politico-religiose e la condizione dell’esilio interiore e fisico, come anche le opzioni letterarie e linguistiche che queste culture hanno offerto loro ma che hanno eventualmente scartato. Nel terzo capitolo, tramite i romanzi A Portrait e Suo Marito, svolgo un’indagine sulle affinità del processo creativo nel Künstlerroman joyciano e pirandelliano che è caratterizzato dall’autoriflessività, dalla ricerca di una paternità artistica, dall’elemento metanarrativo, e dal concepimento e dall’autogestazione solipsistica dell’opera d’arte. Nel quarto capitolo cerco di gettare nuova luce sui temi e sui meccanismi narrativi che accompagnano sia l’epifania joyciana sia il silenzio interiore pirandelliano; si confrontano le nozioni di epifania in entrambi gli autori e si getta un lungo sguardo sulle tipologie definite e dibattute dalla critica. Inoltre cerco di fornire nuove letture sia della mancata epifania (l’anepifania) di due personaggi femminili svuotati delle loro personalità (l’anachenosi) sia della memoria involontaria di due personaggi inetti in una biblioteca. L’ultimo capitolo è un tentativo di avvicinare due pagliacci rappresentativi dal canone joyciano e pirandelliano per leggerli alla luce del pensiero di Foucault come personaggi prettamente antinomici e contradditori che rivelano molte verità che la società considera come inammissibili. In questa tesi non pretendo di offrire un modello interpretativo che ridefinisca e reinterpreti il fenomeno del modernismo; mi limito ad un’analisi dei contributi innovativi che Joyce e Pirandello apportano ai propri generi e contesti letterari tramite un rapporto critico, non reale, che è costituito da tendenze analoghe e da affinità tematiche e narrative che attuano, su un binario parallelo, quella revisione radicale della letteratura di cui sono responsabili questi due grandi protagonisti del modernismo.File | Dimensione | Formato | |
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