Il saggio, cronologicamente centrato sul tardo XI e il XII secolo, tratta delle signorie dotate, oltre che di poteri fondiari, anche di diritti fiscali, giudiziari e militari. E’ diviso in tre sezioni. Nella prima, illustra alcuni aspetti della documentazione, distinguendo in particolare tra le fonti “interne”, prodotte direttamente dalla gestione della signoria, e fonti “esterne”, frutto per lo più non solo di contrasti fra signore e sottoposti, ma anche dell’intervento di un’autorità esterna (un signore concorrente, un comune cittadino, il vescovo, il papa, l’imperatore, ecc.). Le fonti “interne” sono più rare, e molto laconiche nella definizione del prelievo; le fonti “esterne”, che propongono una rappresentazione del prelievo signorile deformata da molteplici filtri (di cultura, di linguaggio, di formulario, di sistemi giudiziari, ecc.) sono viceversa più numerose ed esplicite, consentendo ad esempio, nel caso delle querimoniae, di conoscere talvolta anche il “lessico dell’oppressione”, cioè i codici ideologici e linguistici con i quali i sottoposti lamentavano gli abusi signorili. La seconda sezione analizza il vocabolario del prelievo espresso in una serie di ricche fonti provenienti dall’Italia meridionale. La terza sezione, infine, suggerisce una prospettiva di indagine nuova, che cerca di verificare come le grandi differenze di impianto signorile esistenti fra le varie regioni italiane influiscano e modifichino il lessico e la rappresentazione del prelievo.
Carocci, A. (2007). Le lexique du prélèvement seigneurial : note sur les sources italiennes. In Pour une anthropologie du prélèvement seigneurial dans les campagnes médiévales. 2. (pp. 137-157). PARIS : Publications de la Sorbonne.
Le lexique du prélèvement seigneurial : note sur les sources italiennes
CAROCCI, ALESSANDRO
2007-01-01
Abstract
Il saggio, cronologicamente centrato sul tardo XI e il XII secolo, tratta delle signorie dotate, oltre che di poteri fondiari, anche di diritti fiscali, giudiziari e militari. E’ diviso in tre sezioni. Nella prima, illustra alcuni aspetti della documentazione, distinguendo in particolare tra le fonti “interne”, prodotte direttamente dalla gestione della signoria, e fonti “esterne”, frutto per lo più non solo di contrasti fra signore e sottoposti, ma anche dell’intervento di un’autorità esterna (un signore concorrente, un comune cittadino, il vescovo, il papa, l’imperatore, ecc.). Le fonti “interne” sono più rare, e molto laconiche nella definizione del prelievo; le fonti “esterne”, che propongono una rappresentazione del prelievo signorile deformata da molteplici filtri (di cultura, di linguaggio, di formulario, di sistemi giudiziari, ecc.) sono viceversa più numerose ed esplicite, consentendo ad esempio, nel caso delle querimoniae, di conoscere talvolta anche il “lessico dell’oppressione”, cioè i codici ideologici e linguistici con i quali i sottoposti lamentavano gli abusi signorili. La seconda sezione analizza il vocabolario del prelievo espresso in una serie di ricche fonti provenienti dall’Italia meridionale. La terza sezione, infine, suggerisce una prospettiva di indagine nuova, che cerca di verificare come le grandi differenze di impianto signorile esistenti fra le varie regioni italiane influiscano e modifichino il lessico e la rappresentazione del prelievo.File | Dimensione | Formato | |
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