Nel Cinquecento e nel Seicento, a Roma l’esigenza di realizzare residenze nobiliari, palazzi curiali e chiese, ma anche di aprire piazze, strade e viali alberati è favorita da una legislazione statutaria che rimonta a Sisto IV (1480), a Leone X (1516), a Pio IV (1565) e che viene rinnovata, nel 1574, dalla costituzione Gregoriana. Si tratta di un processo di rinnovamento urbano perseguito mediante espropri, vendite forzate e accorpamenti di suolo pubblico anche da parte dei privati cittadini, che però gioca sugli ineludibili fraintendimenti tra pubblica utilità e la cupidigia e il vantaggio di pochi. Infatti, in questo meccanismo, la proprietà privata non solo è considerata un semplice diritto dell’individuo condizionato dal vantaggio collettivo, ma addirittura essa non è ritenuta un diritto assoluto nei rapporti tra i singoli con violazioni perpetrate in nome dell’abbellimento della città (è il caso della costruzione di palazzi, i cui committenti chiedono di accorpare le case in aderenza indipendentemente dalla volontà dei legittimi proprietari a cedere l’immobile). Inoltre la costituzione Gregoriana non prevedeva norme precise circa i requisiti, le forme e i procedimenti da osservare nell’applicazione di tali istituti, tanto che le stime di indennizzo sono spesso oggetto di contenziosi legali. Il presente contributo intende indagare in che modo queste leggi siano riuscite a scardinare il concetto di inalienabilità della proprietà privata (il dominium) del diritto romano. Soprattutto - concentrando l’attenzione su alcune esemplari operazioni sia urbane che exstraurbane condotte sotto il pontificato di Alessandro VII - tenta di individuare i parametri (ubicazione, esposizione, dimensione dei fronti, costi di costruzione, redditi….) che nel ‘600 concorrono a determinare la stima degli immobili per l’equo indennizzo; parametri peraltro rifluiti anche nella pratica estimativa attuale.

D'Amelio, M.g. (2012). Expropriation, Forced Sale, and Compensation: Legal Institutions and Professional Practice in Rome during the Pontificate of Alexander VII Chigi (1655-1667). In L. Lorenzetti, M. Barbot, L. Mocarelli (a cura di), Property rights and their violations. Expropriations and confiscations 16th-20th Centuries La propriété violée. Expropriations et confiscations XVIe-XXe siècles (pp. 121-136). Bern, Berlin, Bruxelles, Frankfurt am Main, New York, Oxford, Wien : Peter Lang International Academic Publisher.

Expropriation, Forced Sale, and Compensation: Legal Institutions and Professional Practice in Rome during the Pontificate of Alexander VII Chigi (1655-1667)

D'AMELIO, MARIA GRAZIA
2012-01-01

Abstract

Nel Cinquecento e nel Seicento, a Roma l’esigenza di realizzare residenze nobiliari, palazzi curiali e chiese, ma anche di aprire piazze, strade e viali alberati è favorita da una legislazione statutaria che rimonta a Sisto IV (1480), a Leone X (1516), a Pio IV (1565) e che viene rinnovata, nel 1574, dalla costituzione Gregoriana. Si tratta di un processo di rinnovamento urbano perseguito mediante espropri, vendite forzate e accorpamenti di suolo pubblico anche da parte dei privati cittadini, che però gioca sugli ineludibili fraintendimenti tra pubblica utilità e la cupidigia e il vantaggio di pochi. Infatti, in questo meccanismo, la proprietà privata non solo è considerata un semplice diritto dell’individuo condizionato dal vantaggio collettivo, ma addirittura essa non è ritenuta un diritto assoluto nei rapporti tra i singoli con violazioni perpetrate in nome dell’abbellimento della città (è il caso della costruzione di palazzi, i cui committenti chiedono di accorpare le case in aderenza indipendentemente dalla volontà dei legittimi proprietari a cedere l’immobile). Inoltre la costituzione Gregoriana non prevedeva norme precise circa i requisiti, le forme e i procedimenti da osservare nell’applicazione di tali istituti, tanto che le stime di indennizzo sono spesso oggetto di contenziosi legali. Il presente contributo intende indagare in che modo queste leggi siano riuscite a scardinare il concetto di inalienabilità della proprietà privata (il dominium) del diritto romano. Soprattutto - concentrando l’attenzione su alcune esemplari operazioni sia urbane che exstraurbane condotte sotto il pontificato di Alessandro VII - tenta di individuare i parametri (ubicazione, esposizione, dimensione dei fronti, costi di costruzione, redditi….) che nel ‘600 concorrono a determinare la stima degli immobili per l’equo indennizzo; parametri peraltro rifluiti anche nella pratica estimativa attuale.
2012
Settore ICAR/18 - STORIA DELL'ARCHITETTURA
English
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Roma, Urbanistica, Esproprio
D'Amelio, M.g. (2012). Expropriation, Forced Sale, and Compensation: Legal Institutions and Professional Practice in Rome during the Pontificate of Alexander VII Chigi (1655-1667). In L. Lorenzetti, M. Barbot, L. Mocarelli (a cura di), Property rights and their violations. Expropriations and confiscations 16th-20th Centuries La propriété violée. Expropriations et confiscations XVIe-XXe siècles (pp. 121-136). Bern, Berlin, Bruxelles, Frankfurt am Main, New York, Oxford, Wien : Peter Lang International Academic Publisher.
D'Amelio, Mg
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