Il processo di sviluppo della European policy è in questo momento nella fase cruciale per la determinazione degli orientamenti relativi al prossimo periodo di programmazione 2014-2020. Il rinnovo delle istituzioni europee, a partire dal nuovo Trattato di Lisbona (2009), ha fornito una base più solida all’azione in campo territoriale: la politica di coesione mira ad articolarsi sempre di più secondo una visione multidimensionale che aspira ad essere economica sociale e, soprattutto, territoriale. La politica europea di coesione, sviluppata per mezzo dei fondi strutturali e degli altri strumenti orientati alla convergenza, ha subito negli ultimi anni un cambiamento di prospettiva rispetto all’adeguatezza dei modelli di sviluppo economico di riferimento, in particolare, in relazione alle cosiddette politiche di sviluppo regionale (Barca et al. 2012). La spinta al riconoscimento della diversità territoriale è venuta in primo luogo dal Comitato delle Regioni e, in seno alla Commissione, dalla DG Regio. Un processo di progressivo inserimento del tema territoriale nei documenti ufficiali testimonia questo cambiamento di paradigma, giustificato, dal punto di vista dell’economia, dall’adozione di modelli di sviluppo locale endogeno che hanno via via trovato cittadinanza nei consessi ufficiali (Commissione Comunità Europee, 2008). E’ all’interno della politica di coesione che si confrontano visioni contrastanti in merito all’idea di Europa che si vorrebbe costruire, ai modelli di sviluppo economico ai quali fare riferimento, alle azioni da implementare per perseguire gli obiettivi. Il dibattito sulla futura regolazione dei fondi strutturali in particolare in merito al ruolo della dimensione territoriale e degli strumenti utili alla cosiddetta territorializzazione delle politiche europee raccoglie queste preoccupazioni e l’attuale formalizzazione dei nuovi regolamenti cerca di rendere operativa la necessaria attività di conoscenza dei contesti locali alle diverse scale.
D'Orazio, A. (2014). La politica di coesione nella prospettiva 2014-2020. Il quadro di riferimento per il rilancio della cooperazione territoriale europea e il ruolo delle macroregioni. In M. Prezioso (a cura di), ESPON Italian evidence in changing Europe (pp. 175-182). Roma : Università degli Studi di Roma Tor Vergata - Dipartimento STF.
La politica di coesione nella prospettiva 2014-2020. Il quadro di riferimento per il rilancio della cooperazione territoriale europea e il ruolo delle macroregioni
D'ORAZIO, ANGELA
2014-01-01
Abstract
Il processo di sviluppo della European policy è in questo momento nella fase cruciale per la determinazione degli orientamenti relativi al prossimo periodo di programmazione 2014-2020. Il rinnovo delle istituzioni europee, a partire dal nuovo Trattato di Lisbona (2009), ha fornito una base più solida all’azione in campo territoriale: la politica di coesione mira ad articolarsi sempre di più secondo una visione multidimensionale che aspira ad essere economica sociale e, soprattutto, territoriale. La politica europea di coesione, sviluppata per mezzo dei fondi strutturali e degli altri strumenti orientati alla convergenza, ha subito negli ultimi anni un cambiamento di prospettiva rispetto all’adeguatezza dei modelli di sviluppo economico di riferimento, in particolare, in relazione alle cosiddette politiche di sviluppo regionale (Barca et al. 2012). La spinta al riconoscimento della diversità territoriale è venuta in primo luogo dal Comitato delle Regioni e, in seno alla Commissione, dalla DG Regio. Un processo di progressivo inserimento del tema territoriale nei documenti ufficiali testimonia questo cambiamento di paradigma, giustificato, dal punto di vista dell’economia, dall’adozione di modelli di sviluppo locale endogeno che hanno via via trovato cittadinanza nei consessi ufficiali (Commissione Comunità Europee, 2008). E’ all’interno della politica di coesione che si confrontano visioni contrastanti in merito all’idea di Europa che si vorrebbe costruire, ai modelli di sviluppo economico ai quali fare riferimento, alle azioni da implementare per perseguire gli obiettivi. Il dibattito sulla futura regolazione dei fondi strutturali in particolare in merito al ruolo della dimensione territoriale e degli strumenti utili alla cosiddetta territorializzazione delle politiche europee raccoglie queste preoccupazioni e l’attuale formalizzazione dei nuovi regolamenti cerca di rendere operativa la necessaria attività di conoscenza dei contesti locali alle diverse scale.File | Dimensione | Formato | |
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