“Rethinking al-Mahdi’s succession”, Studi Medievali, 2009 Starting from some early works by Sabatino Moscati, I believe the topic worth to be reconsidered firstly if an outlying point of view is adopted to go beyond the political and dynastic matter aiming at pointing out the “other” elements, such as the army, the courtiers, the officials, who played some roles in the succession. Secondly, new sources, inaccessible to Moscati, became available, i.e. Ibn A‘tham al-Kūfī (II-III/VIII-IX), Ibn ‘Abd Rabbih (d. 328/940), al-Tanūkhī (d. 384/994) and chiefly al-Jahshiyārī (d. 331/942). The significance of the latter as a source for the social history of the first ‘abbasid period has been underlined elsewhere (M.G.Stasolla, Come legge la storia un letterato del X secolo, Roma, 2007). Furthermore, I mean to verify the role which the vizieral family of the Banū Barmak played in those events. In my opinion their vicissitudes, which aroused for centuries a great deal of interest in the history as well as in the literature both in Arabic and in Persian, go by over the first fifty years of the ‘Abbasid caliphate and they epitomize, in some way, many of the issues of an extremely important period when the main features of the political power in Islam were emerging.

A partire da alcuni studi giovanili di Sabatino Moscati, una riconsiderazione del tema appare giustificata, in primo luogo, in base alla adozione di un punto di vista eccentrico, nel senso di superare la questione politico-dinastica per evidenziare le componenti “altre” (militari, cortigiani, funzionari) che ebbero un qualche ruolo nel gioco politico della successione. In secondo luogo vi è l’utilizzo di fonti a cui Moscati non ebbe accesso: Ibn A‘tham al-Kūfī (II-III/VIII-IX), Ibn ‘Abd Rabbih (m. 328/940), al-Tanūkhī (m. 384/994) e principalmente al- Jahshiyārī (m. 331/942) la cui valenza come fonte per la storia sociale del primo periodo ‘abbaside è stata altrove sottolineata (M.G.Stasolla, Come legge la storia un letterato del X secolo, Roma, 2007). Si intende, inoltre, effettuare una verifica del ruolo svolto in quegli eventi dalla famiglia visirale dei Barmecidi: la loro vicenda, che per secoli ha avuto larga risonanza nella storia e nella letteratura sia in arabo che in persiano, si snoda attraverso i primi cinquant’anni del califfato ‘abbaside ed è, in qualche modo, epitome di molte delle problematiche in gioco in un periodo straordinariamente importante per la definizione del potere politico nell’Islam.

Stasolla, M.g. (2009). Ripensare la successione ad al-Mahdī. STUDI MEDIEVALI, 50(2), 709-738.

Ripensare la successione ad al-Mahdī

STASOLLA, MARIA GIOVANNA
2009-12-01

Abstract

“Rethinking al-Mahdi’s succession”, Studi Medievali, 2009 Starting from some early works by Sabatino Moscati, I believe the topic worth to be reconsidered firstly if an outlying point of view is adopted to go beyond the political and dynastic matter aiming at pointing out the “other” elements, such as the army, the courtiers, the officials, who played some roles in the succession. Secondly, new sources, inaccessible to Moscati, became available, i.e. Ibn A‘tham al-Kūfī (II-III/VIII-IX), Ibn ‘Abd Rabbih (d. 328/940), al-Tanūkhī (d. 384/994) and chiefly al-Jahshiyārī (d. 331/942). The significance of the latter as a source for the social history of the first ‘abbasid period has been underlined elsewhere (M.G.Stasolla, Come legge la storia un letterato del X secolo, Roma, 2007). Furthermore, I mean to verify the role which the vizieral family of the Banū Barmak played in those events. In my opinion their vicissitudes, which aroused for centuries a great deal of interest in the history as well as in the literature both in Arabic and in Persian, go by over the first fifty years of the ‘Abbasid caliphate and they epitomize, in some way, many of the issues of an extremely important period when the main features of the political power in Islam were emerging.
dic-2009
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Articolo
Sì, ma tipo non specificato
Settore L-OR/10 - STORIA DEI PAESI ISLAMICI
Italian
A partire da alcuni studi giovanili di Sabatino Moscati, una riconsiderazione del tema appare giustificata, in primo luogo, in base alla adozione di un punto di vista eccentrico, nel senso di superare la questione politico-dinastica per evidenziare le componenti “altre” (militari, cortigiani, funzionari) che ebbero un qualche ruolo nel gioco politico della successione. In secondo luogo vi è l’utilizzo di fonti a cui Moscati non ebbe accesso: Ibn A‘tham al-Kūfī (II-III/VIII-IX), Ibn ‘Abd Rabbih (m. 328/940), al-Tanūkhī (m. 384/994) e principalmente al- Jahshiyārī (m. 331/942) la cui valenza come fonte per la storia sociale del primo periodo ‘abbaside è stata altrove sottolineata (M.G.Stasolla, Come legge la storia un letterato del X secolo, Roma, 2007). Si intende, inoltre, effettuare una verifica del ruolo svolto in quegli eventi dalla famiglia visirale dei Barmecidi: la loro vicenda, che per secoli ha avuto larga risonanza nella storia e nella letteratura sia in arabo che in persiano, si snoda attraverso i primi cinquant’anni del califfato ‘abbaside ed è, in qualche modo, epitome di molte delle problematiche in gioco in un periodo straordinariamente importante per la definizione del potere politico nell’Islam.
Medieval Islam, early Abbasid caliphate,defining political power, social groups.
Islam medievale; califfato abbaside; gruppi sociali.
Stasolla, M.g. (2009). Ripensare la successione ad al-Mahdī. STUDI MEDIEVALI, 50(2), 709-738.
Stasolla, Mg
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