The Supreme Court found that tributary presumptions –even if not enough to give space into a criminal responsibility– could be a valid clue to ask and obtain a confiscation for equivalent decree. Such a statement must be rejected. Not only by taking into consideration that there must be serious indications of guilt according to the purpose of the preliminary injunctions as the confiscation provided for in article 322- ter criminal code. In order to question the theory here described we must consider the progressive evolution of case law in this matter, which talks about needs of concrete and specific investigations, even if they are summary, to individuate fumus commissi delicti in the preliminary injunctions field. This applies even more to questioning the statement in comment, considering the specific case where the relevant presumption was one that allows to take for granted a tax-base-increase not only by active bank transactions but also by passive transactions, which are completely neutral by nature.

I giudici di legittimità hanno ritenuto che le presunzioni tributarie –pur certamente inidonee a fondare un giudizio di responsabilità penale– possano costituire valido indizio al fine dell’emissione del decreto di sequestro “per equivalente”. L’affermazione è da respingere. Non solo contrapponendo ad essa, pure in modo tutt’altro che peregrino, la considerazione per cui sarebbe necessario il riscontro dei gravi indizi di colpevolezza, attesa la finalizzazione della misura cautelare all’eventuale irrogazione di una sanzione penale quale la confisca di cui all’art. 322-ter c.p. Per confutare la tesi sopra rammentata, basterebbe tenere a mente la progressiva evoluzione giurisprudenziale in argomento, circa la necessità di accertamenti concreti e specifici, sebbene sommari, per l’individuazione del fumus commissi delicti nel settore delle misure cautelari reali. Ciò vale ancora di più, al fine della censura della pronuncia in commento, se si considera che nel caso concreto la presunzione rilevante era quella che desume maggior imponibile da movimentazioni bancarie non solo attive, ma anche –ed addirittura– passive. E quindi in quanto tali totalmente neutre, dal punto di vista del supporto al convincimento del giudice penale.

Biscardi, G. (2013). Profili critici del sequestro "per equivalente" nel procedimento penale tributario. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA(5), 38-45.

Profili critici del sequestro "per equivalente" nel procedimento penale tributario

BISCARDI, GIUSEPPE
2013-01-01

Abstract

The Supreme Court found that tributary presumptions –even if not enough to give space into a criminal responsibility– could be a valid clue to ask and obtain a confiscation for equivalent decree. Such a statement must be rejected. Not only by taking into consideration that there must be serious indications of guilt according to the purpose of the preliminary injunctions as the confiscation provided for in article 322- ter criminal code. In order to question the theory here described we must consider the progressive evolution of case law in this matter, which talks about needs of concrete and specific investigations, even if they are summary, to individuate fumus commissi delicti in the preliminary injunctions field. This applies even more to questioning the statement in comment, considering the specific case where the relevant presumption was one that allows to take for granted a tax-base-increase not only by active bank transactions but also by passive transactions, which are completely neutral by nature.
2013
Online ahead of print
Rilevanza nazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore IUS/16 - DIRITTO PROCESSUALE PENALE
Italian
I giudici di legittimità hanno ritenuto che le presunzioni tributarie –pur certamente inidonee a fondare un giudizio di responsabilità penale– possano costituire valido indizio al fine dell’emissione del decreto di sequestro “per equivalente”. L’affermazione è da respingere. Non solo contrapponendo ad essa, pure in modo tutt’altro che peregrino, la considerazione per cui sarebbe necessario il riscontro dei gravi indizi di colpevolezza, attesa la finalizzazione della misura cautelare all’eventuale irrogazione di una sanzione penale quale la confisca di cui all’art. 322-ter c.p. Per confutare la tesi sopra rammentata, basterebbe tenere a mente la progressiva evoluzione giurisprudenziale in argomento, circa la necessità di accertamenti concreti e specifici, sebbene sommari, per l’individuazione del fumus commissi delicti nel settore delle misure cautelari reali. Ciò vale ancora di più, al fine della censura della pronuncia in commento, se si considera che nel caso concreto la presunzione rilevante era quella che desume maggior imponibile da movimentazioni bancarie non solo attive, ma anche –ed addirittura– passive. E quindi in quanto tali totalmente neutre, dal punto di vista del supporto al convincimento del giudice penale.
Biscardi, G. (2013). Profili critici del sequestro "per equivalente" nel procedimento penale tributario. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA(5), 38-45.
Biscardi, G
Articolo su rivista
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Profili critici del sequestro per equivalente nel procedimento penale tributario.pdf

solo utenti autorizzati

Licenza: Copyright dell'editore
Dimensione 7.16 MB
Formato Adobe PDF
7.16 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/123535
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact