Analisi delle varie denominazioni attestate per i flamini del culto imperiale nella documentazione epigrafica dell’Italia romana. Le testimonianze sono distribuite secondo la regione augustea e la città di provenienza; l’arco cronologico va dall’età augustea alla metà circa del III secolo d.C. Si riscontra una netta prevalenza numerica dei flamini consacrati agli imperatori divinizzati rispetto a quelli dediti al culto dell’imperatore vivente; si nota che nelle città più ricche e popolose, quali Ostia, Brixia, Comum, Verona, ecc., nel II secolo d.C. e fino all’inizio del III, si ebbe probabilmente un flamine per ciascun imperatore divus e che anche nei centri minori esisteva un sacerdote addetto alla venerazione dell’imperatore e della sua Domus.
Arnaldi, A. (2009). Studi sul flaminato del culto imperiale nell'Italia romana. In C. Braidotti, E. Dettori, E. Lanzillotta (a cura di), OU PAN EPHEMERON: Scritti in memoria di Roberto Pretagostini (pp. 871-896). ROMA : Quasar.
Studi sul flaminato del culto imperiale nell'Italia romana
ARNALDI, ADELINA
2009-01-01
Abstract
Analisi delle varie denominazioni attestate per i flamini del culto imperiale nella documentazione epigrafica dell’Italia romana. Le testimonianze sono distribuite secondo la regione augustea e la città di provenienza; l’arco cronologico va dall’età augustea alla metà circa del III secolo d.C. Si riscontra una netta prevalenza numerica dei flamini consacrati agli imperatori divinizzati rispetto a quelli dediti al culto dell’imperatore vivente; si nota che nelle città più ricche e popolose, quali Ostia, Brixia, Comum, Verona, ecc., nel II secolo d.C. e fino all’inizio del III, si ebbe probabilmente un flamine per ciascun imperatore divus e che anche nei centri minori esisteva un sacerdote addetto alla venerazione dell’imperatore e della sua Domus.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.