Il trasporto aereo influisce in modo rilevante sull’ambiente e ha un impatto particolarmente significativo sui cambiamenti climatici a causa delle cospicue emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli aeromobili a motore. L’adozione di misure internazionali per ridurre le emissioni nel settore è tuttavia proceduta in modo frammentario e disorganico. Al generico accenno ai trasporti contenuto nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 corrisponde un più esplicito riferimento fatto dal Protocollo di Kyoto del 1997. Questo, disciplinando i tre strumenti della joint implementation, del clean development mechanism e dell’international emissions trading, prevede altresì una stretta collaborazione tra gli Stati firmatari e l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (ICAO). Il ruolo finora svolto dall’ICAO in tema di inquinamento climatico causato da aeromobili si è rivelato deludente e inadeguato. Esso si è tradotto in atti di soft law i cui maggiori risultati consistono, al momento, nell’aver fissato un traguardo facoltativo relativo all’efficienza dei consumi da conseguire entro il 2050; nell’aver sviluppato un sistema di riduzioni su base volontaria; e nell’aver stabilito la necessità di addivenire nel 2016 a un accordo internazionale per l’introduzione di una misura mondiale unica basata sul mercato entro il 2020. Il raggiungimento di tale ultimo risultato appare peraltro denso di incognite e tutt’altro che scontato, in ragione dell’assenza di esplicite competenze ambientali dell’ICAO stessa e delle persistenti divergenze politiche tra Stati industrializzati e Stati in via di sviluppo.
Simone, P. (2014). La compravendita di quote di emissione di gas a effetto serra nel trasporto aereo internazionale: il Protocollo di Kyoto e l’ICAO. RIVISTA DEL DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE, 43(2), 841-869.
La compravendita di quote di emissione di gas a effetto serra nel trasporto aereo internazionale: il Protocollo di Kyoto e l’ICAO
SIMONE, PIERLUIGI
2014-01-01
Abstract
Il trasporto aereo influisce in modo rilevante sull’ambiente e ha un impatto particolarmente significativo sui cambiamenti climatici a causa delle cospicue emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli aeromobili a motore. L’adozione di misure internazionali per ridurre le emissioni nel settore è tuttavia proceduta in modo frammentario e disorganico. Al generico accenno ai trasporti contenuto nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 corrisponde un più esplicito riferimento fatto dal Protocollo di Kyoto del 1997. Questo, disciplinando i tre strumenti della joint implementation, del clean development mechanism e dell’international emissions trading, prevede altresì una stretta collaborazione tra gli Stati firmatari e l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (ICAO). Il ruolo finora svolto dall’ICAO in tema di inquinamento climatico causato da aeromobili si è rivelato deludente e inadeguato. Esso si è tradotto in atti di soft law i cui maggiori risultati consistono, al momento, nell’aver fissato un traguardo facoltativo relativo all’efficienza dei consumi da conseguire entro il 2050; nell’aver sviluppato un sistema di riduzioni su base volontaria; e nell’aver stabilito la necessità di addivenire nel 2016 a un accordo internazionale per l’introduzione di una misura mondiale unica basata sul mercato entro il 2020. Il raggiungimento di tale ultimo risultato appare peraltro denso di incognite e tutt’altro che scontato, in ragione dell’assenza di esplicite competenze ambientali dell’ICAO stessa e delle persistenti divergenze politiche tra Stati industrializzati e Stati in via di sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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