Il teatro è stato per Prigov un luogo ideale di reciproco rispecchiamento e fusione delle sue vocazioni fondamentali di poeta e artista. Nonostante ciò, la sua produzione drammaturgica (due tragedie e una ventina di testi brevi e brevissimi) è quasi completamente ignorata dalla critica. Quest'articolo si pone quindi come il primo tentativo a livello mondiale di analisi complessiva della drammaturgia prigoviana. L'autore ha avuto accesso all'archivio personale della vedova, Nadežda Burova, e ha potuto quindi condurre la propria indagine su un quadro testuale completo (più della metà dei testi restano al momento inediti). Si sono così evidenziate alcune precipue invarianti, che dimostrano come la drammaturgia prigoviana sia fondata su un uso focalizzato dei procedimenti fondanti del concettualismo (autore immanente al testo, oggettivizzazione di quest'ultimo, svalutazione ontologica della realtà contingente). Sono emerse analogie inequivocablii tra le prime prove drammaturgiche e i "progetti di installazione", fondamentali nella seconda fase della produzione artistica di Prigov. Si è evidenziato altresì un interesse molto marcato per le potenzialità del mezzo scenico, e il concreto intento di giungere sulla scena alla realizzazione di una moderna ed eversiva catarsi tragica, fondata sul superamento del conflitto tutto novecentesco realtà/finzione, con esiti del gesto scenico (uccidere il protagonista, ad esempio) che sfociano in una altamente straniante transdimensione, fisicamente percepibile da attori e spettatori.

Caramitti, M. (2014). Le tragedie di Dmitrij Prigov: dal concettualismo alla transdimensione. In E. Faccioli (a cura di), La dimensione del tragico nella cultura moderna e contemporanea (pp. 123-137). Roma : UniversItalia.

Le tragedie di Dmitrij Prigov: dal concettualismo alla transdimensione

CARAMITTI, MARIO
2014-11-01

Abstract

Il teatro è stato per Prigov un luogo ideale di reciproco rispecchiamento e fusione delle sue vocazioni fondamentali di poeta e artista. Nonostante ciò, la sua produzione drammaturgica (due tragedie e una ventina di testi brevi e brevissimi) è quasi completamente ignorata dalla critica. Quest'articolo si pone quindi come il primo tentativo a livello mondiale di analisi complessiva della drammaturgia prigoviana. L'autore ha avuto accesso all'archivio personale della vedova, Nadežda Burova, e ha potuto quindi condurre la propria indagine su un quadro testuale completo (più della metà dei testi restano al momento inediti). Si sono così evidenziate alcune precipue invarianti, che dimostrano come la drammaturgia prigoviana sia fondata su un uso focalizzato dei procedimenti fondanti del concettualismo (autore immanente al testo, oggettivizzazione di quest'ultimo, svalutazione ontologica della realtà contingente). Sono emerse analogie inequivocablii tra le prime prove drammaturgiche e i "progetti di installazione", fondamentali nella seconda fase della produzione artistica di Prigov. Si è evidenziato altresì un interesse molto marcato per le potenzialità del mezzo scenico, e il concreto intento di giungere sulla scena alla realizzazione di una moderna ed eversiva catarsi tragica, fondata sul superamento del conflitto tutto novecentesco realtà/finzione, con esiti del gesto scenico (uccidere il protagonista, ad esempio) che sfociano in una altamente straniante transdimensione, fisicamente percepibile da attori e spettatori.
nov-2014
Settore L-LIN/21 - SLAVISTICA
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Prigov; concettualismo; tragedia; transdimensione; teatro
Caramitti, M. (2014). Le tragedie di Dmitrij Prigov: dal concettualismo alla transdimensione. In E. Faccioli (a cura di), La dimensione del tragico nella cultura moderna e contemporanea (pp. 123-137). Roma : UniversItalia.
Caramitti, M
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