Esame di una bizzarra cantata dal titolo Cane Chiaus Occhialì conservata in un manoscritto della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata. Il brano è in italiano ma contiene molte espressioni turche e arabe; tratta di un personaggio storico, Uccialì, calabrese rapito dai turchi, convertito all’islam e diventato un importante condottiero della flotta turca e che combatté anche nella battaglia di Lepanto. L’articolo propone alcune ipotesi circa la vera natura di questo soggetto e le ragioni della sua presenza in fonti musicali collocabili nel contesto romano di metà Seicento
Gialdroni, T.m. (2014). Turcherie ai castelli romani: il canto dell’egizia Fatima. In Andrea Estero, Maria Grazia Sità, Marina Vaccarini (a cura di), Musica come pensiero e come azione. Studi in onore di Guido Salvetti (pp. 83-96). Lucca : LIM Libreria musicale italiana.
Turcherie ai castelli romani: il canto dell’egizia Fatima
GIALDRONI, TERESA MARIA
2014-01-01
Abstract
Esame di una bizzarra cantata dal titolo Cane Chiaus Occhialì conservata in un manoscritto della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata. Il brano è in italiano ma contiene molte espressioni turche e arabe; tratta di un personaggio storico, Uccialì, calabrese rapito dai turchi, convertito all’islam e diventato un importante condottiero della flotta turca e che combatté anche nella battaglia di Lepanto. L’articolo propone alcune ipotesi circa la vera natura di questo soggetto e le ragioni della sua presenza in fonti musicali collocabili nel contesto romano di metà SeicentoFile | Dimensione | Formato | |
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