Parlare di paesaggio oggi significa ammettere l’esistenza della sua pluralità, vale a dire l’impossibilità di ridurlo ad un’unica figura concettuale: è una molteplicità di volti, di significati, frutto soprattutto delle diverse chiavi di lettura operate da prospettive disciplinari molteplici che, proprio negli ultimi decenni, hanno manifestato un interesse crescente nei confronti del tema del paesaggio. Un ventaglio, dunque, di letture e sfumature possibili, una moltitudine di discorsi su cui ci si è confrontati, a scala nazionale e sopranazionale, nel riconoscimento della sua duplice dimensione, oggettiva e soggettiva. Tuttavia, la riscoperta del paesaggio è stata incentivata non solo da spinte di matrice scientifica e culturale, ma anche a livello di orientamenti politici e normativi. A partire da tali considerazioni il contributo riflette sulla necessità di pervenire ad un differente assetto del paesaggio, in particolare di quello agrario, riscattandolo dal ruolo marginale in cui a lungo è stato relegato dal processo di industrializzazione e di urbanizzazione diffusa. L’obiettivo è di puntare ad una riqualificazione e rivalorizzazione del paesaggio in termini olistici, superando la logica del “doppio regime”: da una parte le aree degradate, dall’altra quelle protette. Valutare il complesso sistema di elementi che lo caratterizzano, per comprenderne le criticità e le potenzialità, le vocazioni ambientali, storico-culturali e sociali, valori fondanti per la qualità di vita delle popolazioni, è una necessità imprescindibile. Strumenti utili, in tal senso, sebbene non certamente esclusivi, alla comprensione e alla descrizione della complessità paesistica, possono considerarsi gli indicatori di paesaggio, di cui le presenti note intendono dare conto.
Salvatori, F., Spagnoli, L. (2009). Il paesaggio agrario negli scenari odierni. Spunti e riflessioni. In C. Cencini, L. Federzoni, B. Menegatti (a cura di), Una vita per la Geografia. Scritti in ricordo di Piero Dagradi (pp. 355-366). Bologna : Pàtron.
Il paesaggio agrario negli scenari odierni. Spunti e riflessioni
SALVATORI, FRANCO;
2009-01-01
Abstract
Parlare di paesaggio oggi significa ammettere l’esistenza della sua pluralità, vale a dire l’impossibilità di ridurlo ad un’unica figura concettuale: è una molteplicità di volti, di significati, frutto soprattutto delle diverse chiavi di lettura operate da prospettive disciplinari molteplici che, proprio negli ultimi decenni, hanno manifestato un interesse crescente nei confronti del tema del paesaggio. Un ventaglio, dunque, di letture e sfumature possibili, una moltitudine di discorsi su cui ci si è confrontati, a scala nazionale e sopranazionale, nel riconoscimento della sua duplice dimensione, oggettiva e soggettiva. Tuttavia, la riscoperta del paesaggio è stata incentivata non solo da spinte di matrice scientifica e culturale, ma anche a livello di orientamenti politici e normativi. A partire da tali considerazioni il contributo riflette sulla necessità di pervenire ad un differente assetto del paesaggio, in particolare di quello agrario, riscattandolo dal ruolo marginale in cui a lungo è stato relegato dal processo di industrializzazione e di urbanizzazione diffusa. L’obiettivo è di puntare ad una riqualificazione e rivalorizzazione del paesaggio in termini olistici, superando la logica del “doppio regime”: da una parte le aree degradate, dall’altra quelle protette. Valutare il complesso sistema di elementi che lo caratterizzano, per comprenderne le criticità e le potenzialità, le vocazioni ambientali, storico-culturali e sociali, valori fondanti per la qualità di vita delle popolazioni, è una necessità imprescindibile. Strumenti utili, in tal senso, sebbene non certamente esclusivi, alla comprensione e alla descrizione della complessità paesistica, possono considerarsi gli indicatori di paesaggio, di cui le presenti note intendono dare conto.File | Dimensione | Formato | |
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