Come è noto, la tipologia delle fonti riguardanti il teatro d’opera è alquanto articolata: può spaziare dalla partitura, al libretto, all’aria staccata, alle fonti documentarie e archivistiche di vario tipo. Negli ultimi decenni sono state prese in considerazione con maggiore attenzione soprattutto le fonti non musicali: il carattere di novità di questo tipo di indagine e i risultati confortanti che ne sono derivati hanno fatto spostare l’attenzione degli studiosi dal fatto musicale puro e semplice a ciò che gli sta intorno. Tuttavia, anche le fonti musicali, se 'lette' in quanto documenti storici, possono darci una serie di informazioni finalizzate alla loro contestualizzazione. Tra queste, le arie staccate occupano una posizione quantitativamente rilevante. Le raccolte di arie staccate, principalmente in volumi miscellanei tanto omogenei (per copista, per autore, per teatro, per committente, per destinatario) quanto eterogenei, risultanti cioè dall’assemblaggio di materiali diversi, rappresentano forse la tipologia di fonti più diffusa. A questo dato oggettivo non corrisponde però un’adeguata attenzione da parte degli studiosi che, per varie ragioni, hanno privilegiato altri tipi di fonti musicali, in primis le partiture complete che rappresentano, per così dire, la testimonianza ufficiale di un’opera. A fronte di questa, l’aria staccata o le raccolte di arie sono state di solito considerate come materiali complementari, sui quali l’indagine storica è stata finora trascurata o condotta superficialmente. Nel caso dell’Olimpiade di Pergolesi una ricognizione della presenza di arie staccate in volumi miscellanei acquista un interesse particolare in rapporto alle vicende che hanno accompagnato questa partitura dopo la sfortunata première romana. La maggiore diffusione di alcune arie rispetto ad altre, prima fra tutte la celeberrima “Se cerca se dice”, la loro concentrazione in alcuni manoscritti dal carattere generalmente omogeneo e la loro permanenza nel tempo, rendono questo tipo di indagine particolarmente interessante per comprendere i meccanismi di circolazione e di fruizione di un’opera così significativa.

Gialdroni, T.m. (2012). La circolazione di brani dell’Olimpiade attraverso le raccolte miscellanee. STUDI PERGOLESIANI, 7, 179-196.

La circolazione di brani dell’Olimpiade attraverso le raccolte miscellanee

GIALDRONI, TERESA MARIA
2012-01-01

Abstract

Come è noto, la tipologia delle fonti riguardanti il teatro d’opera è alquanto articolata: può spaziare dalla partitura, al libretto, all’aria staccata, alle fonti documentarie e archivistiche di vario tipo. Negli ultimi decenni sono state prese in considerazione con maggiore attenzione soprattutto le fonti non musicali: il carattere di novità di questo tipo di indagine e i risultati confortanti che ne sono derivati hanno fatto spostare l’attenzione degli studiosi dal fatto musicale puro e semplice a ciò che gli sta intorno. Tuttavia, anche le fonti musicali, se 'lette' in quanto documenti storici, possono darci una serie di informazioni finalizzate alla loro contestualizzazione. Tra queste, le arie staccate occupano una posizione quantitativamente rilevante. Le raccolte di arie staccate, principalmente in volumi miscellanei tanto omogenei (per copista, per autore, per teatro, per committente, per destinatario) quanto eterogenei, risultanti cioè dall’assemblaggio di materiali diversi, rappresentano forse la tipologia di fonti più diffusa. A questo dato oggettivo non corrisponde però un’adeguata attenzione da parte degli studiosi che, per varie ragioni, hanno privilegiato altri tipi di fonti musicali, in primis le partiture complete che rappresentano, per così dire, la testimonianza ufficiale di un’opera. A fronte di questa, l’aria staccata o le raccolte di arie sono state di solito considerate come materiali complementari, sui quali l’indagine storica è stata finora trascurata o condotta superficialmente. Nel caso dell’Olimpiade di Pergolesi una ricognizione della presenza di arie staccate in volumi miscellanei acquista un interesse particolare in rapporto alle vicende che hanno accompagnato questa partitura dopo la sfortunata première romana. La maggiore diffusione di alcune arie rispetto ad altre, prima fra tutte la celeberrima “Se cerca se dice”, la loro concentrazione in alcuni manoscritti dal carattere generalmente omogeneo e la loro permanenza nel tempo, rendono questo tipo di indagine particolarmente interessante per comprendere i meccanismi di circolazione e di fruizione di un’opera così significativa.
2012
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Articolo
Comitato scientifico
Settore L-ART/07 - MUSICOLOGIA E STORIA DELLA MUSICA
Italian
Opera; Settecento; Metastasio; Pergolesi; Aria d'opera
Gialdroni, T.m. (2012). La circolazione di brani dell’Olimpiade attraverso le raccolte miscellanee. STUDI PERGOLESIANI, 7, 179-196.
Gialdroni, Tm
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