Esamina l'influenza della tradizione del partimento sulla prassi dell'insegnamento della composizione tra il Settecento e l'Ottocento. Il partimento nacque in Italia tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento come un ramo del basso continuo, e la sua funzione fu inizialmente di supporto all'improvvisazione. Per lungo tempo, il partimento conservò la sua natura performativa, ma gradualmente gli aspetti teorici e compositivi presero il sopravvento sull'improvvisazione alla tastiera: già nella seconda metà del Settecento il partimento era il principale strumento didattico utilizzato dai maestri di composizione nei Quattro conservatori di Napoli. La fondazione dell'armonia da parte dell'illuminismo francese (Rameau, 1722) e la sua identificazione con un scienza, comportò una serie di tentativi di adeguamento del partimento alla mutata situazione, e poi, nella seconda metà dell'Ottocento, alla sua scomparsa.Il partimento costituiva un modo di apprendere i fondamenti del linguaggio tonale attraverso una modalità non mediata dall'intelletto ma dalla pratica. Lo studio del partimento infatti richiedeva molti anni, ma alla fine garantiva una interiorizzazione totale dei meccanismi compositivi, tanto da sviluppare in chi lo aveva approfondito una tecnica di composizione quasi automatica. L'influenza si questa pedagogia sulla composizione è stata evidentemente molto significativa, e ha pervaso tutti gli ambiti stilistici. Nel corso di questo articolo l'influenza del partimento sulla pedagogia della composizione composizione viene esaminata sotto l'aspetto della sua diffusione, e sotto l'aspetto della presenza di modelli e schemi di partimento nella musica degli autori che sono stati educati in questa tradizione.

Sanguinetti, G. (2012). Bassi senza numeri, teoria senza parole. In L. Sirch, M.G. Sità, M. Vaccarini (a cura di), L’insegnamento dei conservatori, la composizione e la vita musicale nell’Europa dell’Ottocento (pp. 501-519). Lucca : LIM.

Bassi senza numeri, teoria senza parole

SANGUINETTI, GIORGIO
2012-01-01

Abstract

Esamina l'influenza della tradizione del partimento sulla prassi dell'insegnamento della composizione tra il Settecento e l'Ottocento. Il partimento nacque in Italia tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento come un ramo del basso continuo, e la sua funzione fu inizialmente di supporto all'improvvisazione. Per lungo tempo, il partimento conservò la sua natura performativa, ma gradualmente gli aspetti teorici e compositivi presero il sopravvento sull'improvvisazione alla tastiera: già nella seconda metà del Settecento il partimento era il principale strumento didattico utilizzato dai maestri di composizione nei Quattro conservatori di Napoli. La fondazione dell'armonia da parte dell'illuminismo francese (Rameau, 1722) e la sua identificazione con un scienza, comportò una serie di tentativi di adeguamento del partimento alla mutata situazione, e poi, nella seconda metà dell'Ottocento, alla sua scomparsa.Il partimento costituiva un modo di apprendere i fondamenti del linguaggio tonale attraverso una modalità non mediata dall'intelletto ma dalla pratica. Lo studio del partimento infatti richiedeva molti anni, ma alla fine garantiva una interiorizzazione totale dei meccanismi compositivi, tanto da sviluppare in chi lo aveva approfondito una tecnica di composizione quasi automatica. L'influenza si questa pedagogia sulla composizione è stata evidentemente molto significativa, e ha pervaso tutti gli ambiti stilistici. Nel corso di questo articolo l'influenza del partimento sulla pedagogia della composizione composizione viene esaminata sotto l'aspetto della sua diffusione, e sotto l'aspetto della presenza di modelli e schemi di partimento nella musica degli autori che sono stati educati in questa tradizione.
2012
Settore L-ART/07 - MUSICOLOGIA E STORIA DELLA MUSICA
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Teoria della musica;composizione; improvvisazione; basso continuo; partimento
Sanguinetti, G. (2012). Bassi senza numeri, teoria senza parole. In L. Sirch, M.G. Sità, M. Vaccarini (a cura di), L’insegnamento dei conservatori, la composizione e la vita musicale nell’Europa dell’Ottocento (pp. 501-519). Lucca : LIM.
Sanguinetti, G
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