Forse nessun altro attore del Novecento italiano ha condotto con tanta determinata ostinazione una riflessione sul divismo nelle sue diverse fenomenologie, quanto fece Ettore Petrolini. A partire dai suoi esordi nel teatro di Varietà nei primi anni del Novecento, per passare lungo tutta la sua attività di drammaturgo e di attore capocomico negli anni della Rivista e del teatro di Prosa e arrivare quindi al cinema muto, prima, e sonoro, poi, Petrolini ha condotto il suo attacco contro ogni forma di mitologizzazione dell’arte e dell’artista con una determinazione che non ha pari, affermando in ultima istanza il principio estetico dell’«idiozia ciclopica» a capovolgere quello del sublime divistico.
Orecchia, D. (2011). Parodia e controdivismo: Ettore Petrolini. AGALMA, 22, 136-145.
Parodia e controdivismo: Ettore Petrolini
ORECCHIA, DONATELLA
2011-10-01
Abstract
Forse nessun altro attore del Novecento italiano ha condotto con tanta determinata ostinazione una riflessione sul divismo nelle sue diverse fenomenologie, quanto fece Ettore Petrolini. A partire dai suoi esordi nel teatro di Varietà nei primi anni del Novecento, per passare lungo tutta la sua attività di drammaturgo e di attore capocomico negli anni della Rivista e del teatro di Prosa e arrivare quindi al cinema muto, prima, e sonoro, poi, Petrolini ha condotto il suo attacco contro ogni forma di mitologizzazione dell’arte e dell’artista con una determinazione che non ha pari, affermando in ultima istanza il principio estetico dell’«idiozia ciclopica» a capovolgere quello del sublime divistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.