Le disfunzioni del pavimento pelvico femminile (DPPF) sono purtroppo molto diffuse e possono compromettere la salute e/o peggiorare la qualità di vita delle donne. La spesa sanitaria per le DPPF supera la spesa per l’osteoporosi, per i tumori ginecologici e della mammella; infatti l’incidenza delle più comuni DPPF sulla popolazione femminile è molto elevata (30% per il prolasso genitale, 22% per l'incontinenza urinaria, 12% per l’incontinenza fecale e 20% per i disordini della defecazione). Nonostante ciò e sebbene la necessità di investigare il rapporto tra DPPF e attività lavorative sia stata evidenziata da diversi autori, in pratica non esistono studi sufficientemente approfonditi su questo argomento. Le difficoltà nell’analisi della patofisiologia è dovuta ai molteplici fattori eziologici. L’International Pelvic Floor Dysfunction Society ha pianificato il presente lavoro multicentrico con lo scopo di studiare sia gli effetti del lavoro sulle DPPF, sia gli effetti delle DPPF sul lavoro, confrontando il rischio lavorativo con gli altri fattori di rischio conosciuti. Questa tesi contiene i primi risultati dell’IPFDS Work-Related DPPF Multicenter Study su una popolazione italiana di lavoratrici. Oltre ad aver rilevato la correlazione tra il carico di lavoro movimentato manualmente (CLMM) e lo sviluppo di DPPF, sono state evidenziate altre importanti associazioni che giustificano ulteriori indagini. Il CLMM si correlava anche alla severità delle DPPF mentre la stazione prevalentemente assunta sul luogo di lavoro non era un fattore di rischio per DPPF, ma ne peggiorava l’impatto sull’attività lavorativa avvertito dalla donna.
Falconi, G. (2009). Relazione tra disfunzioni del pavimento pelvico femminile e attività lavorativa [10.58015/falconi-gabriele_phd2009-08-31].
Relazione tra disfunzioni del pavimento pelvico femminile e attività lavorativa
FALCONI, GABRIELE
2009-08-31
Abstract
Le disfunzioni del pavimento pelvico femminile (DPPF) sono purtroppo molto diffuse e possono compromettere la salute e/o peggiorare la qualità di vita delle donne. La spesa sanitaria per le DPPF supera la spesa per l’osteoporosi, per i tumori ginecologici e della mammella; infatti l’incidenza delle più comuni DPPF sulla popolazione femminile è molto elevata (30% per il prolasso genitale, 22% per l'incontinenza urinaria, 12% per l’incontinenza fecale e 20% per i disordini della defecazione). Nonostante ciò e sebbene la necessità di investigare il rapporto tra DPPF e attività lavorative sia stata evidenziata da diversi autori, in pratica non esistono studi sufficientemente approfonditi su questo argomento. Le difficoltà nell’analisi della patofisiologia è dovuta ai molteplici fattori eziologici. L’International Pelvic Floor Dysfunction Society ha pianificato il presente lavoro multicentrico con lo scopo di studiare sia gli effetti del lavoro sulle DPPF, sia gli effetti delle DPPF sul lavoro, confrontando il rischio lavorativo con gli altri fattori di rischio conosciuti. Questa tesi contiene i primi risultati dell’IPFDS Work-Related DPPF Multicenter Study su una popolazione italiana di lavoratrici. Oltre ad aver rilevato la correlazione tra il carico di lavoro movimentato manualmente (CLMM) e lo sviluppo di DPPF, sono state evidenziate altre importanti associazioni che giustificano ulteriori indagini. Il CLMM si correlava anche alla severità delle DPPF mentre la stazione prevalentemente assunta sul luogo di lavoro non era un fattore di rischio per DPPF, ma ne peggiorava l’impatto sull’attività lavorativa avvertito dalla donna.File | Dimensione | Formato | |
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