immutato; essa conservava al meglio il decoro urbano e la piena efficienza degli spazi pubblici e privati. Alla famiglia teodosiana – e a Onorio in particolare – si può attribuire un interesse rinnovato per l’Urbe, come provano soprattutto le visite e i periodi di permanenza e l’impianto del mausoleo dinastico presso la basilica di San Pietro in Vaticano (qui saranno sepolti quasi tutti gli imperatori d’Occidente prima del 476). Questo studio intende ricostruire un quadro complessivo degli effetti dei tre saccheggi del V secolo (di Alarico nel 410, di Genserico del 455 e di Ricimero nel 472) e valutare come questi abbiano indotto, favorito o accelerato fenomeni di degrado e di destrutturazione. Il quadro che emerge della città nei decenni del V secolo è molto complesso e articolato. Da una parte si raccolgono indizi sempre più numerosi dei cambiamenti che prefigurano la città altomedievale, dall’altra si deve ricostruire, dopo l’arrivo di Alarico, un programma di ripresa impiantato su una convinta “ideologia del riscatto”. Gli imperatori e l’élite senatoria studiano, emerge bene, un veloce rilancio della città. Nel quadro complesso della Roma del V, ma anche del VI secolo non va tralasciato anche la stanzialità di gruppi barbarici. Tale presenza è difficile da identificare con sicurezza, senza incorrere in errori di metodo: ne sono la migliore testimonianza soprattutto le chiese ariane e alcune sepolture, urbane e suburbane, legittimamente riferibili a elementi germanici sia per particolari anteponimi, sia per gli oggetti di corredo.

Spera, L. (2013). Roma, gli imperatori e i barbari nel 5.secolo. In Romania Gothica I: Potere e politica nell’età della famiglia teodosiana (395-455). I linguaggi dell’impero, le identità dei barbari (pp. 163-193). Bari : Edipuglia.

Roma, gli imperatori e i barbari nel 5.secolo

SPERA, LUCREZIA
2013-01-01

Abstract

immutato; essa conservava al meglio il decoro urbano e la piena efficienza degli spazi pubblici e privati. Alla famiglia teodosiana – e a Onorio in particolare – si può attribuire un interesse rinnovato per l’Urbe, come provano soprattutto le visite e i periodi di permanenza e l’impianto del mausoleo dinastico presso la basilica di San Pietro in Vaticano (qui saranno sepolti quasi tutti gli imperatori d’Occidente prima del 476). Questo studio intende ricostruire un quadro complessivo degli effetti dei tre saccheggi del V secolo (di Alarico nel 410, di Genserico del 455 e di Ricimero nel 472) e valutare come questi abbiano indotto, favorito o accelerato fenomeni di degrado e di destrutturazione. Il quadro che emerge della città nei decenni del V secolo è molto complesso e articolato. Da una parte si raccolgono indizi sempre più numerosi dei cambiamenti che prefigurano la città altomedievale, dall’altra si deve ricostruire, dopo l’arrivo di Alarico, un programma di ripresa impiantato su una convinta “ideologia del riscatto”. Gli imperatori e l’élite senatoria studiano, emerge bene, un veloce rilancio della città. Nel quadro complesso della Roma del V, ma anche del VI secolo non va tralasciato anche la stanzialità di gruppi barbarici. Tale presenza è difficile da identificare con sicurezza, senza incorrere in errori di metodo: ne sono la migliore testimonianza soprattutto le chiese ariane e alcune sepolture, urbane e suburbane, legittimamente riferibili a elementi germanici sia per particolari anteponimi, sia per gli oggetti di corredo.
2013
Settore L-ANT/08 - ARCHEOLOGIA CRISTIANA E MEDIEVALE
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Roma; barbari; topografia
Spera, L. (2013). Roma, gli imperatori e i barbari nel 5.secolo. In Romania Gothica I: Potere e politica nell’età della famiglia teodosiana (395-455). I linguaggi dell’impero, le identità dei barbari (pp. 163-193). Bari : Edipuglia.
Spera, L
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