Quando l’attività ludica non è esercitata per mero svago, ma al fine di ottenere un’attribuzione patrimoniale direttamente collegata al risultato del gioco, l’organizzazione di quest’ultimo è riservata allo Stato. La riserva può consistere nel predisporre e gestire in via diretta l’attività di gioco, definendone in modo preventivo le regole di funzionamento e consentendo a chi sia interessato di parteciparvi. La riserva statale persegue un duplice scopo. Per un verso, è supportata da una ragione fiscale, ossia dalla necessità di assicurare un flusso costante di entrate all’erario. Per l’altro, garantisce la prevalenza dell’interesse pubblico: interesse a prevenire interferenze della criminalità organizzata, a impedire la diffusione di fenomeni illegali e clandestini, ad incentivare la moralità nell’esercizio dei giochi. In origine l’organizzazione dei giochi era affidata al Ministero delle finanze, che si avvaleva dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). A partire dalla legislazione degli anni duemila, l’organizzazione del controllo pubblico sull’attività di gioco ha subito significative innovazioni. Da qui è iniziato il processo di unificazione delle competenze in materia di giochi in capo all’amministrazione autonoma. Lo scopo di tale contributo è indagare le caratteristiche strutturali e organizzative degli organi pubblici a cui è affidato il controllo nel mercato dei giochi. Esso fa capo sostanzialmente all’amministrazione dei monopoli, che è stata interessata da un processo di trasformazione, dato che ha assunto la forma di agenzia.

Macchia, M. (2014). L’organizzazione dell’amministrazione dei giochi. In A. Battaglia, B.G. Mattarella (a cura di), Le regole dei giochi: la disciplina pubblicistica dei giochi e delle scommesse in Italia (pp. 103-146). Napoli : Editoriale scientifica.

L’organizzazione dell’amministrazione dei giochi

MACCHIA, MARCO
2014-01-01

Abstract

Quando l’attività ludica non è esercitata per mero svago, ma al fine di ottenere un’attribuzione patrimoniale direttamente collegata al risultato del gioco, l’organizzazione di quest’ultimo è riservata allo Stato. La riserva può consistere nel predisporre e gestire in via diretta l’attività di gioco, definendone in modo preventivo le regole di funzionamento e consentendo a chi sia interessato di parteciparvi. La riserva statale persegue un duplice scopo. Per un verso, è supportata da una ragione fiscale, ossia dalla necessità di assicurare un flusso costante di entrate all’erario. Per l’altro, garantisce la prevalenza dell’interesse pubblico: interesse a prevenire interferenze della criminalità organizzata, a impedire la diffusione di fenomeni illegali e clandestini, ad incentivare la moralità nell’esercizio dei giochi. In origine l’organizzazione dei giochi era affidata al Ministero delle finanze, che si avvaleva dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). A partire dalla legislazione degli anni duemila, l’organizzazione del controllo pubblico sull’attività di gioco ha subito significative innovazioni. Da qui è iniziato il processo di unificazione delle competenze in materia di giochi in capo all’amministrazione autonoma. Lo scopo di tale contributo è indagare le caratteristiche strutturali e organizzative degli organi pubblici a cui è affidato il controllo nel mercato dei giochi. Esso fa capo sostanzialmente all’amministrazione dei monopoli, che è stata interessata da un processo di trasformazione, dato che ha assunto la forma di agenzia.
2014
Settore IUS/10 - DIRITTO AMMINISTRATIVO
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Macchia, M. (2014). L’organizzazione dell’amministrazione dei giochi. In A. Battaglia, B.G. Mattarella (a cura di), Le regole dei giochi: la disciplina pubblicistica dei giochi e delle scommesse in Italia (pp. 103-146). Napoli : Editoriale scientifica.
Macchia, M
Contributo in libro
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