Lo stabilire se il terzo che paga il debito altrui al posto del debitore, ma contra la sua proibizione, abbia il diritto al regresso e quali siano i mezzi giuridici idonei per realizzarlo, ha caratterizzato la storia del Sistema giuridico romanistico fino ai nostri giorni. In questo senso, il metodo seguito per determinare l’esistenza di un tale diritto prenderà in considerazione le dispute giurisprudenziali che la questione in esame stabilì attraverso i secoli nei quali il diritto romano fu applicato e servì come modello giuridico, considerando inoltra quelle dispute ancora oggi presenti nel diritto positivo. Per conseguenza, si esamineranno le fonti romane sul tema, proseguendo nell’analisi sullo ius commune, vale a dire, quel diritto applicato sulla base delle interpretazioni dei maestri medievali sulle fonti romane; inoltre, si analizzarono le diverse posizioni dottrinali sorte in Europa sulla questione dall’umanesimo giuridico fino all’evento codificatore europeo e alla sua estensione in Latino America. Allo stesso modo, sulla questione si esamineranno le fonti del diritto intermedio castigliano vale a dire, lo ius proprium del regno di Castiglia, il quale sarà applicato anche al ‘Nuevo Mundo’ in stretta connessione con il diritto Indiano. In fine, si esamineranno le norme sulla questione nei codici civili di America andina, procedendo tramite un esame dottrinale e legislativo su tali codificazioni, comparandone per la sua integrazione con quelle europee e altre latinoamericane. Il risultato dell’esame delle fonti romane e delle norme del diritto civile positivo sui presupposti per determinare il regresso nel pagamento del terzo prohibente debitore evidenziano che il solvens avrà il diritto al regresso in conseguenza dell’arricchimento ingiustificato ottenuto dal debitore, visto che grazie al pagamento fatto dal terzo si viene a creare un incremento patrimoniale in favore del debitore, mentre dall’altra parte si crea un impoverimento in quello del solvens, lo che infrange il principio dell’aequitas, il quale é collegato con il principio che vieta a nessuno di arricchirsi con detrimento altrui. Cosí, per il diritto civile andino il solvens prohibente debitore avrà a disposizione un’azione d’arricchimento ingiustificato o di ripetizione per il regresso, senza dimenticare il fatto che il solvens potrà ricorrere all’istituto de la surrogazione convenzionale, affinché il creditore li ceda le su azioni di crédito con le quali procedere per il regresso nei confronti del debitore, e questo nonostante la sua proibizione.

Prado Rodríguez, J.C. (2008). El derecho de regreso consiguiente al pago del tercero prohibente debitore: bases romanistas y códigos andinos.

El derecho de regreso consiguiente al pago del tercero prohibente debitore: bases romanistas y códigos andinos

2008-11-11

Abstract

Lo stabilire se il terzo che paga il debito altrui al posto del debitore, ma contra la sua proibizione, abbia il diritto al regresso e quali siano i mezzi giuridici idonei per realizzarlo, ha caratterizzato la storia del Sistema giuridico romanistico fino ai nostri giorni. In questo senso, il metodo seguito per determinare l’esistenza di un tale diritto prenderà in considerazione le dispute giurisprudenziali che la questione in esame stabilì attraverso i secoli nei quali il diritto romano fu applicato e servì come modello giuridico, considerando inoltra quelle dispute ancora oggi presenti nel diritto positivo. Per conseguenza, si esamineranno le fonti romane sul tema, proseguendo nell’analisi sullo ius commune, vale a dire, quel diritto applicato sulla base delle interpretazioni dei maestri medievali sulle fonti romane; inoltre, si analizzarono le diverse posizioni dottrinali sorte in Europa sulla questione dall’umanesimo giuridico fino all’evento codificatore europeo e alla sua estensione in Latino America. Allo stesso modo, sulla questione si esamineranno le fonti del diritto intermedio castigliano vale a dire, lo ius proprium del regno di Castiglia, il quale sarà applicato anche al ‘Nuevo Mundo’ in stretta connessione con il diritto Indiano. In fine, si esamineranno le norme sulla questione nei codici civili di America andina, procedendo tramite un esame dottrinale e legislativo su tali codificazioni, comparandone per la sua integrazione con quelle europee e altre latinoamericane. Il risultato dell’esame delle fonti romane e delle norme del diritto civile positivo sui presupposti per determinare il regresso nel pagamento del terzo prohibente debitore evidenziano che il solvens avrà il diritto al regresso in conseguenza dell’arricchimento ingiustificato ottenuto dal debitore, visto che grazie al pagamento fatto dal terzo si viene a creare un incremento patrimoniale in favore del debitore, mentre dall’altra parte si crea un impoverimento in quello del solvens, lo che infrange il principio dell’aequitas, il quale é collegato con il principio che vieta a nessuno di arricchirsi con detrimento altrui. Cosí, per il diritto civile andino il solvens prohibente debitore avrà a disposizione un’azione d’arricchimento ingiustificato o di ripetizione per il regresso, senza dimenticare il fatto che il solvens potrà ricorrere all’istituto de la surrogazione convenzionale, affinché il creditore li ceda le su azioni di crédito con le quali procedere per il regresso nei confronti del debitore, e questo nonostante la sua proibizione.
11-nov-2008
A.A. 2007/2008
solutio
negotiorum gestio prohibente domino
pagamento del terzo
dispute giurisprudenziali romane
quinquaginta decisiones
dissensiones dominorum
regresso
arricchimento ingiustificato
surrogazione convenzionale
cessione dei crediti
Settore IUS/18 - DIRITTO ROMANO E DIRITTI DELL'ANTICHITÀ
es
Tesi di dottorato
Prado Rodríguez, J.C. (2008). El derecho de regreso consiguiente al pago del tercero prohibente debitore: bases romanistas y códigos andinos.
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