Questo lavoro affronta lo studio di 1710 esemplari numismatici recuperati durante le ricerche condotte da parte dell’Università della Tuscia tra il 1994 e il 2003 sul sito dell’abitato di Ferento (Vt, Italia). Il campione preso in esame, sebbene piuttosto cospicuo, proviene per la maggior parte da un’area non particolarmente estesa (m 60x20), che si caratterizza in età romana per un ruolo commerciale, successivamente cade al di fuori delle mura altomedievali e, infine, è reinglobata nel circuito urbano nel medioevo, dove dopo la distruzione della città (1172 d.C. circa) vi si insediano attività legate alla lavorazione dei metalli. Le fasi di scavo hanno compreso un minuzioso lavoro di documentazione che ha registrato accuratamente la posizione e la quota di ogni moneta, agevolando così lo studio dei contesti, come ad esempio è il caso di alcune “borse” tardoantiche disperse su pavimenti di età romana, contenenti anche imitazioni in piombo. La difficoltà nell’affrontare lo studio diacronico delle monete provenienti da un sito dell’Etruria meridionale interna nasce dalla mancanza di confronti editi, che per il momento si concentrano sulla fascia costiera e nell’area più vicina a Roma (come nel caso di Cosa, Roselle e Tarquinia), o prendono in considerazione ritrovamenti specifici e ristretti ad un solo ambito cronologico (come per i ripostigli di età repubblicana da Musarna). In questo ostacolo risiede l’importanza dei dati di Ferento, che per la prima volta offrono un termine di paragone per un periodo compreso tra il III-II secolo a.C. e il XIII secolo d.C., ma contemporaneamente impone cautele nel trattare i dati derivanti dal confronto con altre località vicine.

Williams, D. (2008). Le Monete dello scavo di Ferento (VT) e la circolazione monetaria in Etruria meridionale: le campagne 1994-2003.

Le Monete dello scavo di Ferento (VT) e la circolazione monetaria in Etruria meridionale: le campagne 1994-2003

2008-04-16

Abstract

Questo lavoro affronta lo studio di 1710 esemplari numismatici recuperati durante le ricerche condotte da parte dell’Università della Tuscia tra il 1994 e il 2003 sul sito dell’abitato di Ferento (Vt, Italia). Il campione preso in esame, sebbene piuttosto cospicuo, proviene per la maggior parte da un’area non particolarmente estesa (m 60x20), che si caratterizza in età romana per un ruolo commerciale, successivamente cade al di fuori delle mura altomedievali e, infine, è reinglobata nel circuito urbano nel medioevo, dove dopo la distruzione della città (1172 d.C. circa) vi si insediano attività legate alla lavorazione dei metalli. Le fasi di scavo hanno compreso un minuzioso lavoro di documentazione che ha registrato accuratamente la posizione e la quota di ogni moneta, agevolando così lo studio dei contesti, come ad esempio è il caso di alcune “borse” tardoantiche disperse su pavimenti di età romana, contenenti anche imitazioni in piombo. La difficoltà nell’affrontare lo studio diacronico delle monete provenienti da un sito dell’Etruria meridionale interna nasce dalla mancanza di confronti editi, che per il momento si concentrano sulla fascia costiera e nell’area più vicina a Roma (come nel caso di Cosa, Roselle e Tarquinia), o prendono in considerazione ritrovamenti specifici e ristretti ad un solo ambito cronologico (come per i ripostigli di età repubblicana da Musarna). In questo ostacolo risiede l’importanza dei dati di Ferento, che per la prima volta offrono un termine di paragone per un periodo compreso tra il III-II secolo a.C. e il XIII secolo d.C., ma contemporaneamente impone cautele nel trattare i dati derivanti dal confronto con altre località vicine.
16-apr-2008
A.A. 2005/2006
ritrovamenti monetali
Etruria meridionale
scavo archeologico
Ferento
it
Tesi di dottorato
Williams, D. (2008). Le Monete dello scavo di Ferento (VT) e la circolazione monetaria in Etruria meridionale: le campagne 1994-2003.
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