La rottura del tendine di Achille (in evidenza lesione completa in risonanza magnetica), un evento raro prima degli anni ’50, è diventata una lesione frequente nei paesi sviluppati. In Finlandia Lantto et al. (2015) hanno stimato un aumento dell’’incidenza annuale complessiva di circa dieci volte dal 1979 al 2011, con un picco di età tra i 30-39 anni. In Svezia Huttunen et al. (2014) hanno osservato un aumento dell’incidenza del 17% per gli uomini e del 22% per le donne tra il 2001 e il 2012. Il più delle volte la rottura rappresenta l’evento conclusivo del processo di degenerazione a carico del tessuto tendineo: può verificarsi improvvisamente con un movimento banale, come quello di salire un piccolo gradino, con perdita di equilibrio e dolore in corrispondenza della regione posteriore della gamba. È un infortunio che tipicamente interessa una popolazione sana, in piena attività lavorativa: nel calcio professionistico il tempo medio impiegato per la riabilitazione e il ritorno allo sport è stato stimato in circa 180 giorni (Oztekin HH et al., 2009). Tra gli atleti professionisti, che dispongono di tutti i mezzi necessari per garantire un recupero ottimale, solo sette su dieci ritornano alle competizioni, ma solitamente ad un livello prestazionale inferiore rispetto a quello precedente l’infortunio (Trofa DP et al., 2017; Trofa DP et al., 2018). L’intensa pratica sportiva con impegno degli arti inferiori su superfici dure, è un fattore costantemente associato a questa lesione. La rottura spontanea del tendine di Achille si osserva particolarmente: nella pallavolo, nel calcio, nel basket, nel rugby, nelle specialità aeree dell’atletica leggera (salto in alto, salto in lungo ed il salto triplo, etc.). Non è facile stabilire l’imminenza di una rottura anche perché spesso questa non è preceduta da alcuna sintomatologia: superati i trent’anni, un eccessivo peso corporeo e un allenamento troppo intenso sono condizioni da evitare per scongiurare la lesione ed evitare un lungo periodo di inattività.

Monteleone, G. (2019). Rottura del tendine di Achille In crescita senza freni i casi di lesione del tendine di Achille nello sport [Sito web].

Rottura del tendine di Achille In crescita senza freni i casi di lesione del tendine di Achille nello sport

MONTELEONE GIOVANNI
2019-07-23

Abstract

La rottura del tendine di Achille (in evidenza lesione completa in risonanza magnetica), un evento raro prima degli anni ’50, è diventata una lesione frequente nei paesi sviluppati. In Finlandia Lantto et al. (2015) hanno stimato un aumento dell’’incidenza annuale complessiva di circa dieci volte dal 1979 al 2011, con un picco di età tra i 30-39 anni. In Svezia Huttunen et al. (2014) hanno osservato un aumento dell’incidenza del 17% per gli uomini e del 22% per le donne tra il 2001 e il 2012. Il più delle volte la rottura rappresenta l’evento conclusivo del processo di degenerazione a carico del tessuto tendineo: può verificarsi improvvisamente con un movimento banale, come quello di salire un piccolo gradino, con perdita di equilibrio e dolore in corrispondenza della regione posteriore della gamba. È un infortunio che tipicamente interessa una popolazione sana, in piena attività lavorativa: nel calcio professionistico il tempo medio impiegato per la riabilitazione e il ritorno allo sport è stato stimato in circa 180 giorni (Oztekin HH et al., 2009). Tra gli atleti professionisti, che dispongono di tutti i mezzi necessari per garantire un recupero ottimale, solo sette su dieci ritornano alle competizioni, ma solitamente ad un livello prestazionale inferiore rispetto a quello precedente l’infortunio (Trofa DP et al., 2017; Trofa DP et al., 2018). L’intensa pratica sportiva con impegno degli arti inferiori su superfici dure, è un fattore costantemente associato a questa lesione. La rottura spontanea del tendine di Achille si osserva particolarmente: nella pallavolo, nel calcio, nel basket, nel rugby, nelle specialità aeree dell’atletica leggera (salto in alto, salto in lungo ed il salto triplo, etc.). Non è facile stabilire l’imminenza di una rottura anche perché spesso questa non è preceduta da alcuna sintomatologia: superati i trent’anni, un eccessivo peso corporeo e un allenamento troppo intenso sono condizioni da evitare per scongiurare la lesione ed evitare un lungo periodo di inattività.
Sito web
23-lug-2019
Rilevanza nazionale
Settore MED/33 - MALATTIE APPARATO LOCOMOTORE
Italian
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Monteleone, G. (2019). Rottura del tendine di Achille In crescita senza freni i casi di lesione del tendine di Achille nello sport [Sito web].
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