Il focus resta sempre il settore sanitario “allargato”, intendendo in tal modo la Sanità stricto sensu e quella parte di prestazioni sociali che risultano strettamente correlate agli esiti di patologie che conducono alla non-autosufficienza e alla disabilità. Per quanto riguarda i confini della Sanità, essi sono chiaramente individuati e da un punto di vista statistico sono riassunti nello SHA (System of Health Accounts); più complessa risulta la definizione dell’area del sociale “funzionale” alla Sanità. Nel Rapporto si è adottato come criterio quello di integrare la parte sanitaria con l’area della cosiddetta LTC (Long Term Care), scelta peraltro condivisa da molte statistiche internazionali. Le prestazioni LTC sono in larga misura caratterizzate dall’essere destinate a soggetti non-autosufficienti o disabili, e individuano un ambito nel quale si sommano prestazioni sanitarie e sociali, di fatto strettamente interrelate fra loro. A riprova di ciò, la classificazione della International Classification of Health and Functioning (Icf) definisce il fenomeno della disabilità come “presenza di restrizioni alla partecipazione, associate a problemi di salute”; per inciso non si parla più di “persone con disabilità” ma di “persone con limitazioni funzionali”. A sua volta l’Istat, nella sua indagine Multiscopo, identifica diverse classi di limitazioni funzionali: confinamento, difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà nella comunicazione. Nella legislazione nazionale non è peraltro sempre agevole delimitare l’ambito della non-autosufficienza, in quanto ogni Regione adotta una propria definizione, spaziando dall’incapacità dell’individuo a compiere i normali atti della vita quotidiana e a mantenere una rete di rapporti sociali, fino ad arrivare ad un gruppo di Regioni che associano la condizione di non-autosufficienza alla presenza di pluri-patologie. Si noti che, in Italia, il settore sanitario è caratterizzato da un sistema di prestazioni prevalentemente in natura, con una limitata quota di prestazioni in denaro erogate dalle ASL, per lo più sotto forma di voucher (regionalmente denominati anche “assegni di cura” e “buoni socio- sanitari”); le prestazioni per la LTC, se escludiamo i voucher erogati dai Comuni, sono invece in larga misura erogazioni in denaro senza un vincolo di destinazione (certamente sono di questo tipo le pensioni di invalidità civile e gli oneri relativi ai permessi retribuiti a norma della Legge 104/1992 erogati dall’INPS, mentre le indennità di accompagnamento, sempre erogate dall’INPS, in teoria avrebbero un vincolo di destinazione). In definitiva, nei vari capitoli del Rapporto, ove possibile, verrà fornita sia l’informazione relativa alla Sanità, sia quella relativa al Sociale “funzionale” alla Sanità, nonché la loro somma e i sottoinsiemi quali la non-autosufficienza (o LTC): quest’ultima definita come somma delle prestazioni sociali (come sopra descritto) e della quota di prestazioni sanitarie destinata a pazienti non-autosufficienti (Figura A).

D. d'Angela, C. Giordani, B. Polistena (2016). 12° Rapporto Sanità: La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali - Health between institutional and social balances (F. Spandonaro, a cura di). Mediaticamente S.r.l.

12° Rapporto Sanità: La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali - Health between institutional and social balances

Spandonaro
2016-01-01

Abstract

Il focus resta sempre il settore sanitario “allargato”, intendendo in tal modo la Sanità stricto sensu e quella parte di prestazioni sociali che risultano strettamente correlate agli esiti di patologie che conducono alla non-autosufficienza e alla disabilità. Per quanto riguarda i confini della Sanità, essi sono chiaramente individuati e da un punto di vista statistico sono riassunti nello SHA (System of Health Accounts); più complessa risulta la definizione dell’area del sociale “funzionale” alla Sanità. Nel Rapporto si è adottato come criterio quello di integrare la parte sanitaria con l’area della cosiddetta LTC (Long Term Care), scelta peraltro condivisa da molte statistiche internazionali. Le prestazioni LTC sono in larga misura caratterizzate dall’essere destinate a soggetti non-autosufficienti o disabili, e individuano un ambito nel quale si sommano prestazioni sanitarie e sociali, di fatto strettamente interrelate fra loro. A riprova di ciò, la classificazione della International Classification of Health and Functioning (Icf) definisce il fenomeno della disabilità come “presenza di restrizioni alla partecipazione, associate a problemi di salute”; per inciso non si parla più di “persone con disabilità” ma di “persone con limitazioni funzionali”. A sua volta l’Istat, nella sua indagine Multiscopo, identifica diverse classi di limitazioni funzionali: confinamento, difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà nella comunicazione. Nella legislazione nazionale non è peraltro sempre agevole delimitare l’ambito della non-autosufficienza, in quanto ogni Regione adotta una propria definizione, spaziando dall’incapacità dell’individuo a compiere i normali atti della vita quotidiana e a mantenere una rete di rapporti sociali, fino ad arrivare ad un gruppo di Regioni che associano la condizione di non-autosufficienza alla presenza di pluri-patologie. Si noti che, in Italia, il settore sanitario è caratterizzato da un sistema di prestazioni prevalentemente in natura, con una limitata quota di prestazioni in denaro erogate dalle ASL, per lo più sotto forma di voucher (regionalmente denominati anche “assegni di cura” e “buoni socio- sanitari”); le prestazioni per la LTC, se escludiamo i voucher erogati dai Comuni, sono invece in larga misura erogazioni in denaro senza un vincolo di destinazione (certamente sono di questo tipo le pensioni di invalidità civile e gli oneri relativi ai permessi retribuiti a norma della Legge 104/1992 erogati dall’INPS, mentre le indennità di accompagnamento, sempre erogate dall’INPS, in teoria avrebbero un vincolo di destinazione). In definitiva, nei vari capitoli del Rapporto, ove possibile, verrà fornita sia l’informazione relativa alla Sanità, sia quella relativa al Sociale “funzionale” alla Sanità, nonché la loro somma e i sottoinsiemi quali la non-autosufficienza (o LTC): quest’ultima definita come somma delle prestazioni sociali (come sopra descritto) e della quota di prestazioni sanitarie destinata a pazienti non-autosufficienti (Figura A).
2016
Settore SECS-P/06 - ECONOMIA APPLICATA
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Italian
Rilevanza internazionale
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Spandonaro, F
D. d'Angela, C. Giordani, B. Polistena (2016). 12° Rapporto Sanità: La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali - Health between institutional and social balances (F. Spandonaro, a cura di). Mediaticamente S.r.l.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/229058
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