Dalla fine della Cassa per il Mezzogiorno per le regioni meridionali i numerosi tentativi di ridurre i divari economici e sociali fra le regioni meridionali e il resto dell’Italia hanno avuto modesti successi. Negli ultimi 15 anni, in particolare, la crisi economica generale ha avuto riflessi immediati per il Sud con una forte riduzione di trasferimenti dello Stato e con minori investimenti pubblici che hanno determinato una più bassa spesa in conto capitale. Il tradizionale squilibrio infrastrutturale del Sud rispetto al Centro-Nord non è, nei fatti, cambiato, mantenendo, specialmente per le aree più meridionali, problemi di accessibilità e d’isolamento che rappresentano significativi vincoli allo sviluppo economico e sociale. Solo nell’ultimo periodo alcune scelte di programmazione politica sembrano propugnare una nuova visione tesa a riavviare progetti e investimenti nel settore dei trasporti, superando ed evitando la «lista» delle molte e diverse richieste di opere da parte dei territori, non sempre coerenti a obiettivi «virtuosi» d’accessibilità del Mezzogiorno, tesi alla soluzione della disomogeneità tra aree e sistemi. Non va per esempio sottovalutato il ruolo che devono assumere le aree metropolitane, attraverso lo sviluppo di una mobilità sostenibile, come nodo economico e sociale per la creazione di valore, in una fase in cui l’industria investe sempre meno. È ormai da tempo noto che i vecchi modelli economici hanno esaurito la loro spinta ed è necessario far assumere un ruolo autonomo ai territori creando le condizioni per realizzare con continuità scambi, innovazione, ricerca e qualità. In particolare al Sud, infatti, da un lato non si è ancora avviata una politica urbana rinnovata e adeguata ai tempi nei contenuti e, forse, anche di più nei metodi. Dall’altro, le carenze esistenti in molti nodi del sistema della mobilità e nei rapporti tra diverse modalità di trasporto hanno ricadute negative su un settore importante come la logistica, da sempre ritenuto strategico per il Sud. È da tempo richiesta una strategia complessiva per il settore dei trasporti e della mobilità nel Mezzogiorno che parta da alcune opportunità collegate ai caratteri dei flussi commerciali di passeggeri e merci, anche dipendenti dal forte sviluppo di alcuni Paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Il capitolo, la cui redazione è stata coordinata da P. Coppola in collaborazione con R. Mercurio, propone un bilancio delle diverse strade percorse nel passato, mettendo in evidenza e quantificando le maggiori debolezze che si riflettono sull’accessibilità, ma anche intercettando i segnali positivi che possono essere colti. Tutti i paragrafi, ivi comprese le proposte per avviare una politica di riequilibrio e di apertura del sistema Mezzogiorno, che vengono avanzate nel paragrafo 4, sono il risultato di uno scambio e di una collaborazione tra gli autori. In particolare il paragrafo 1, è stato redatto da P. Coppola, le analisi di accessibilità presentate nel paragrafo 2 sono state condotte da C. Rindone, F. Russo e A. Vitetta, ed, infine, le analisi del sistema logistico e industriale del Mezzogiorno, presentate nel paragrafo 3, sono da attribuirsi a M. Spinedi.

Coppola, P., Mercurio, R., Rindone, C., Russo, F., Spinedi, M., Vitetta, A. (2017). ACCESSILITA' TERRITORIALE, RETI E SERVIZI DI TRASPORTO NEL MEZZOGIORNO. In Società Italiana di Politica dei Trasporti (a cura di), LE POLITICHE DEI TRASPORTI IN ITALIA - TEMI DI DISCUSSIONE (pp. 91-120). Maggioli Editore.

ACCESSILITA' TERRITORIALE, RETI E SERVIZI DI TRASPORTO NEL MEZZOGIORNO

COPPOLA, PIERLUIGI;
2017-07-01

Abstract

Dalla fine della Cassa per il Mezzogiorno per le regioni meridionali i numerosi tentativi di ridurre i divari economici e sociali fra le regioni meridionali e il resto dell’Italia hanno avuto modesti successi. Negli ultimi 15 anni, in particolare, la crisi economica generale ha avuto riflessi immediati per il Sud con una forte riduzione di trasferimenti dello Stato e con minori investimenti pubblici che hanno determinato una più bassa spesa in conto capitale. Il tradizionale squilibrio infrastrutturale del Sud rispetto al Centro-Nord non è, nei fatti, cambiato, mantenendo, specialmente per le aree più meridionali, problemi di accessibilità e d’isolamento che rappresentano significativi vincoli allo sviluppo economico e sociale. Solo nell’ultimo periodo alcune scelte di programmazione politica sembrano propugnare una nuova visione tesa a riavviare progetti e investimenti nel settore dei trasporti, superando ed evitando la «lista» delle molte e diverse richieste di opere da parte dei territori, non sempre coerenti a obiettivi «virtuosi» d’accessibilità del Mezzogiorno, tesi alla soluzione della disomogeneità tra aree e sistemi. Non va per esempio sottovalutato il ruolo che devono assumere le aree metropolitane, attraverso lo sviluppo di una mobilità sostenibile, come nodo economico e sociale per la creazione di valore, in una fase in cui l’industria investe sempre meno. È ormai da tempo noto che i vecchi modelli economici hanno esaurito la loro spinta ed è necessario far assumere un ruolo autonomo ai territori creando le condizioni per realizzare con continuità scambi, innovazione, ricerca e qualità. In particolare al Sud, infatti, da un lato non si è ancora avviata una politica urbana rinnovata e adeguata ai tempi nei contenuti e, forse, anche di più nei metodi. Dall’altro, le carenze esistenti in molti nodi del sistema della mobilità e nei rapporti tra diverse modalità di trasporto hanno ricadute negative su un settore importante come la logistica, da sempre ritenuto strategico per il Sud. È da tempo richiesta una strategia complessiva per il settore dei trasporti e della mobilità nel Mezzogiorno che parta da alcune opportunità collegate ai caratteri dei flussi commerciali di passeggeri e merci, anche dipendenti dal forte sviluppo di alcuni Paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Il capitolo, la cui redazione è stata coordinata da P. Coppola in collaborazione con R. Mercurio, propone un bilancio delle diverse strade percorse nel passato, mettendo in evidenza e quantificando le maggiori debolezze che si riflettono sull’accessibilità, ma anche intercettando i segnali positivi che possono essere colti. Tutti i paragrafi, ivi comprese le proposte per avviare una politica di riequilibrio e di apertura del sistema Mezzogiorno, che vengono avanzate nel paragrafo 4, sono il risultato di uno scambio e di una collaborazione tra gli autori. In particolare il paragrafo 1, è stato redatto da P. Coppola, le analisi di accessibilità presentate nel paragrafo 2 sono state condotte da C. Rindone, F. Russo e A. Vitetta, ed, infine, le analisi del sistema logistico e industriale del Mezzogiorno, presentate nel paragrafo 3, sono da attribuirsi a M. Spinedi.
lug-2017
Settore ICAR/05 - TRASPORTI
Italian
Rilevanza nazionale
Capitolo o saggio
Coppola, P., Mercurio, R., Rindone, C., Russo, F., Spinedi, M., Vitetta, A. (2017). ACCESSILITA' TERRITORIALE, RETI E SERVIZI DI TRASPORTO NEL MEZZOGIORNO. In Società Italiana di Politica dei Trasporti (a cura di), LE POLITICHE DEI TRASPORTI IN ITALIA - TEMI DI DISCUSSIONE (pp. 91-120). Maggioli Editore.
Coppola, P; Mercurio, R; Rindone, C; Russo, F; Spinedi, M; Vitetta, A
Contributo in libro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/186883
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