In recent years, some union assemblies have prevented tourists from entering museums and high-interest archaeological sites and tourism attractions of our Country, such as Pompeii and the Colosseum, resulting in serious inconvenience to visitors and considerable reputational damage for the Nation. In proximity to the tourism increment linked to important deadlines for the Country, such as Expo 2015 in Milan and the Jubilee in Rome, the Government intervened with the Italian Decree Law of 20th September 2015, n.146, converted with Italian Law of 12th November 2015, n.182, to extend the scope of the Italian Law of the 12th June 1990, n. 146 as amended, establishing the strike in essential public services, also for opening museum and other cultural locations to the public. This study reconstructs the main steps of this story, to then go on to analyse the arguments for and against the legislative provision that expressly qualifies the use of cultural heritage as an essential public service and envisages the possible issues resulting from the enforcement of the new legislation. Particular attention is paid to the role performed by the Guarantee Commission and the first steps taken to start negotiations for the conclusion of a new trade union agreement on the indispensable services and other measures to be guaranteed in case of strike in the sector of cultural heritage, to replace the agreement of the 8th of March 2005 required to implement the provisions of the law that had just been enforced.

Negli ultimi anni, alcune assemblee sindacali hanno impedito ai turisti l’ingresso ai musei ed ai siti archeologici di maggior interesse ed attrattività turistica del nostro Paese, come Pompei ed il Colosseo, con conseguenti gravi disagi per i visitatori e notevoli danni d’immagine per la Nazione. In prossimità dell’incremento turistico legato a scadenze importanti per il Paese, quali l’Expo 2015 a Milano ed il Giubileo a Roma, allora, il Governo è intervenuto con il d.l. 20 settembre 2015, n. 146, convertito con l. 12 novembre 2015, n. 182, per estendere il campo di applicazione della l. 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazioni, istitutiva dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, anche all’apertura al pubblico dei musei e di altri luoghi della cultura. La presente indagine ricostruisce le principali tappe della vicenda, per poi passare ad analizzare gli argomenti a favore e quelli contrari alla previsione legislativa che qualifica espressamente la fruizione dei beni culturali come un servizio pubblico essenziale ed a prospettare i possibili profili problematici conseguenti all’entrata in vigore della nuova normativa. Particolare attenzione è dedicata al ruolo svolto dalla Commissione di garanzia ed alle prime iniziative da questa adottate per l’avvio delle trattative necessarie alla conclusione di un nuovo Accordo sindacale sulle prestazioni indispensabili e le altre misure da garantire in caso di sciopero nel settore dei beni culturali in sostituzione di quello dell’8 marzo 2005 necessario per dare attuazione alle previsioni della legge appena entrata in vigore.

Sciotti, R. (2015). Fruizione del patrimonio culturale e diritto di sciopero. RIVISTA DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI, 102(3/2015), 501-532.

Fruizione del patrimonio culturale e diritto di sciopero

Sciotti, R
2015-01-01

Abstract

In recent years, some union assemblies have prevented tourists from entering museums and high-interest archaeological sites and tourism attractions of our Country, such as Pompeii and the Colosseum, resulting in serious inconvenience to visitors and considerable reputational damage for the Nation. In proximity to the tourism increment linked to important deadlines for the Country, such as Expo 2015 in Milan and the Jubilee in Rome, the Government intervened with the Italian Decree Law of 20th September 2015, n.146, converted with Italian Law of 12th November 2015, n.182, to extend the scope of the Italian Law of the 12th June 1990, n. 146 as amended, establishing the strike in essential public services, also for opening museum and other cultural locations to the public. This study reconstructs the main steps of this story, to then go on to analyse the arguments for and against the legislative provision that expressly qualifies the use of cultural heritage as an essential public service and envisages the possible issues resulting from the enforcement of the new legislation. Particular attention is paid to the role performed by the Guarantee Commission and the first steps taken to start negotiations for the conclusion of a new trade union agreement on the indispensable services and other measures to be guaranteed in case of strike in the sector of cultural heritage, to replace the agreement of the 8th of March 2005 required to implement the provisions of the law that had just been enforced.
2015
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Comitato scientifico
Settore IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
Italian
Negli ultimi anni, alcune assemblee sindacali hanno impedito ai turisti l’ingresso ai musei ed ai siti archeologici di maggior interesse ed attrattività turistica del nostro Paese, come Pompei ed il Colosseo, con conseguenti gravi disagi per i visitatori e notevoli danni d’immagine per la Nazione. In prossimità dell’incremento turistico legato a scadenze importanti per il Paese, quali l’Expo 2015 a Milano ed il Giubileo a Roma, allora, il Governo è intervenuto con il d.l. 20 settembre 2015, n. 146, convertito con l. 12 novembre 2015, n. 182, per estendere il campo di applicazione della l. 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazioni, istitutiva dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, anche all’apertura al pubblico dei musei e di altri luoghi della cultura. La presente indagine ricostruisce le principali tappe della vicenda, per poi passare ad analizzare gli argomenti a favore e quelli contrari alla previsione legislativa che qualifica espressamente la fruizione dei beni culturali come un servizio pubblico essenziale ed a prospettare i possibili profili problematici conseguenti all’entrata in vigore della nuova normativa. Particolare attenzione è dedicata al ruolo svolto dalla Commissione di garanzia ed alle prime iniziative da questa adottate per l’avvio delle trattative necessarie alla conclusione di un nuovo Accordo sindacale sulle prestazioni indispensabili e le altre misure da garantire in caso di sciopero nel settore dei beni culturali in sostituzione di quello dell’8 marzo 2005 necessario per dare attuazione alle previsioni della legge appena entrata in vigore.
strike; essential public services
sciopero; servizi pubblici essenziali; beni culturali
Sciotti, R. (2015). Fruizione del patrimonio culturale e diritto di sciopero. RIVISTA DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI, 102(3/2015), 501-532.
Sciotti, R
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/145307
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