Noi siamo sempre all’interno di atmosfere. Non importa quanto consapevolmente. Prima ancora di vivere in spazi misurabili, viviamo infatti all’interno di emozioni spazializzate, delle quali, per quanto solo vagamente describili , sentiamo con certezza la presenza e spesso anche autorità. Sentiamo, più precisamente, che esse intonano in modo specifico la nostra esistenza, che talvolta ci aggrediscono fino a contagiare profondamente il nostro modo di vivere, e che solo entro certi limiti possiamo loro resistere, tentando magari di progettarle e pianificarle. Ma un’estetica che non si accontenti più (come negli ultimi due secoli) di essere una teoria dell’arte e del giudizio critico su oggetti speciali come le opere d’arte, ma ritorni alla sua definizione originaria di “teoria della conoscenza sensibile e corporea”, non può che essere un’estetica patica: una riflessione filosofica, cioè, su che cosa significhi esporsi a quanto (soprattutto di inatteso) ci accade di provare. In questa nuova prospettiva l’uomo è ancora un soggetto, ma la sua maturità non sta più nel saper essere soggetto di qualcosa, ma nel saper come essere soggetto a qualcosa, come essere all’altezza dei sentimenti atmosferici che il mondo gli offre.

Griffero, T.b. (2016). Il pensiero dei sensi: atmosfere ed estetica patica. Milano : Guerini.

Il pensiero dei sensi: atmosfere ed estetica patica

GRIFFERO, TONINO BERNARDO
2016-01-01

Abstract

Noi siamo sempre all’interno di atmosfere. Non importa quanto consapevolmente. Prima ancora di vivere in spazi misurabili, viviamo infatti all’interno di emozioni spazializzate, delle quali, per quanto solo vagamente describili , sentiamo con certezza la presenza e spesso anche autorità. Sentiamo, più precisamente, che esse intonano in modo specifico la nostra esistenza, che talvolta ci aggrediscono fino a contagiare profondamente il nostro modo di vivere, e che solo entro certi limiti possiamo loro resistere, tentando magari di progettarle e pianificarle. Ma un’estetica che non si accontenti più (come negli ultimi due secoli) di essere una teoria dell’arte e del giudizio critico su oggetti speciali come le opere d’arte, ma ritorni alla sua definizione originaria di “teoria della conoscenza sensibile e corporea”, non può che essere un’estetica patica: una riflessione filosofica, cioè, su che cosa significhi esporsi a quanto (soprattutto di inatteso) ci accade di provare. In questa nuova prospettiva l’uomo è ancora un soggetto, ma la sua maturità non sta più nel saper essere soggetto di qualcosa, ma nel saper come essere soggetto a qualcosa, come essere all’altezza dei sentimenti atmosferici che il mondo gli offre.
2016
Settore M-FIL/04 - ESTETICA
Italian
Rilevanza nazionale
Monografia
estetica patica; atmosfere; qualità espressive; tonalità emotive
Griffero, T.b. (2016). Il pensiero dei sensi: atmosfere ed estetica patica. Milano : Guerini.
Monografia
Griffero, Tb
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