Nel saggio si studiano e si pubblicano in edizione critica sette documenti degli anni Venti del XIII secolo, inediti e sconosciuti alla storiografia romana, dove si concentrano gli unici riferimenti all’associazione dei salinari romani come gruppo organizzato e come soggetto giuridico colletivo. Attraverso l’esegesi storico-giuridica di tali documenti e grazie all’analisi diplomatica delle loro forme esterne e interne, si ricostruiscono le vicende di questa organizzazione e se ne chiarisce la competenza giurisdizionale nel più ampio contesto dell’apparato giudiziario della Roma del primo Duecento, ma soprattutto si mettono a fuoco le caratteristiche di struttura e di forma delle scritture che essa produceva nello svolgimento della propria attività e le si inquadrano nell’ambito del sistema documentario romano e dei meccanismi di produzione e di conservazione di scritture documentarie della Roma di quel periodo, rilevando tra l’altro analogie di modelli documentari e di formulari, oltre che di atteggiamenti procedurali (nei confronti del diritto, dell’argomentazione e delle prove), con quelli impiegati dalla curia capitolina.
Carbonetti, C. (2008). La curia dei priores et consiliarii : Campi Salini a Roma agli inizi del Duecento. In Antonella Mazzon (a cura di), Scritti per Isa. Raccolta di studi offerti a Isa Lori Sanfilippo (pp. 115-141). Roma : Istituto storico italiano per il medio evo.
La curia dei priores et consiliarii : Campi Salini a Roma agli inizi del Duecento
CARBONETTI, CRISTINA
2008-01-01
Abstract
Nel saggio si studiano e si pubblicano in edizione critica sette documenti degli anni Venti del XIII secolo, inediti e sconosciuti alla storiografia romana, dove si concentrano gli unici riferimenti all’associazione dei salinari romani come gruppo organizzato e come soggetto giuridico colletivo. Attraverso l’esegesi storico-giuridica di tali documenti e grazie all’analisi diplomatica delle loro forme esterne e interne, si ricostruiscono le vicende di questa organizzazione e se ne chiarisce la competenza giurisdizionale nel più ampio contesto dell’apparato giudiziario della Roma del primo Duecento, ma soprattutto si mettono a fuoco le caratteristiche di struttura e di forma delle scritture che essa produceva nello svolgimento della propria attività e le si inquadrano nell’ambito del sistema documentario romano e dei meccanismi di produzione e di conservazione di scritture documentarie della Roma di quel periodo, rilevando tra l’altro analogie di modelli documentari e di formulari, oltre che di atteggiamenti procedurali (nei confronti del diritto, dell’argomentazione e delle prove), con quelli impiegati dalla curia capitolina.File | Dimensione | Formato | |
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