Il presente studio dopo aver tracciato i passaggi (anche storici) fondamentali per la formazione della dirigenza pubblica al fine di meglio comprenderne l’attuale struttura ontologica, individua quelli che sono i poteri della dirigenza nella gestione dei rapporti di lavoro e le responsabilità che derivano da questo esercizio. Nel far ciò analizza il passaggio dal modello pubblicistico della disciplina del pubblico impiego alla c.d. privatizzazione, la quale pur comportando una “riqualificazione” in termini privatistici dei poteri e degli atti datoriali, non ha negato le peculiarità del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni e per questo ha richiesto una necessaria integrazione delle norme del diritto pubblico (che continuano a regolare il funzionamento interno delle pubbliche amministrazioni) con il diritto privato (che disciplina i rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni). Inoltre, se come è vero, nei rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro (art. 5, comma 2 d.lgs. 165 del 2001), si è indagato in che modo il singolo dirigente sia identificabile con gli “organi preposti alla gestione”, considerato che nella pubblica amministrazione l’attività si svolge secondo il modello tipico della procedimentalizzazione, sicchè le decisioni sono difficilmente riferibili ad un solo soggetto. In seguito, dopo queste propedeutiche precisazioni, si passa ad esaminare le varie tipologie di responsabilità del dirigente pubblico: la responsabilità disciplinare, quella penale, quella civile, la responsabilità amministrativa – contabile e la peculiare responsabilità dirigenziale. Nel far ciò si evidenziano i rapporti tra le varie fattispecie, il sindacato esercitatile sugli atti di gestione dal giudice ordinario, amministrativo e contabile e il rapporto tra le diverse giurisdizioni. Infine, si analizzano alcune significative ipotesi di responsabilità del dirigente pubblico (per assegnazione a mansioni superiori, per l’illegittima stipulazione di contratti a termine e di contratti di lavoro parasubordinati, per mobbing, per demansionamento, per violazione dell’obbligo di sicurezza) con i richiami alle posizioni più significative di dottrina e giurispudenza.

Francomano, C. (2009). La responsabilità del dirigente pubblico nella gestione dei rapporti di lavoro.

La responsabilità del dirigente pubblico nella gestione dei rapporti di lavoro

2009-08-31

Abstract

Il presente studio dopo aver tracciato i passaggi (anche storici) fondamentali per la formazione della dirigenza pubblica al fine di meglio comprenderne l’attuale struttura ontologica, individua quelli che sono i poteri della dirigenza nella gestione dei rapporti di lavoro e le responsabilità che derivano da questo esercizio. Nel far ciò analizza il passaggio dal modello pubblicistico della disciplina del pubblico impiego alla c.d. privatizzazione, la quale pur comportando una “riqualificazione” in termini privatistici dei poteri e degli atti datoriali, non ha negato le peculiarità del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni e per questo ha richiesto una necessaria integrazione delle norme del diritto pubblico (che continuano a regolare il funzionamento interno delle pubbliche amministrazioni) con il diritto privato (che disciplina i rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni). Inoltre, se come è vero, nei rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro (art. 5, comma 2 d.lgs. 165 del 2001), si è indagato in che modo il singolo dirigente sia identificabile con gli “organi preposti alla gestione”, considerato che nella pubblica amministrazione l’attività si svolge secondo il modello tipico della procedimentalizzazione, sicchè le decisioni sono difficilmente riferibili ad un solo soggetto. In seguito, dopo queste propedeutiche precisazioni, si passa ad esaminare le varie tipologie di responsabilità del dirigente pubblico: la responsabilità disciplinare, quella penale, quella civile, la responsabilità amministrativa – contabile e la peculiare responsabilità dirigenziale. Nel far ciò si evidenziano i rapporti tra le varie fattispecie, il sindacato esercitatile sugli atti di gestione dal giudice ordinario, amministrativo e contabile e il rapporto tra le diverse giurisdizioni. Infine, si analizzano alcune significative ipotesi di responsabilità del dirigente pubblico (per assegnazione a mansioni superiori, per l’illegittima stipulazione di contratti a termine e di contratti di lavoro parasubordinati, per mobbing, per demansionamento, per violazione dell’obbligo di sicurezza) con i richiami alle posizioni più significative di dottrina e giurispudenza.
31-ago-2009
A.A. 2008/2009
dirigente pubblico
responsabilità
rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione
privatizzazione
risorse umane
Settore IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
it
Tesi di dottorato
Francomano, C. (2009). La responsabilità del dirigente pubblico nella gestione dei rapporti di lavoro.
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