The aim of the plan is reduce the risk of burns that are taken place accidentally in laparoscopic surgery due of an unexpected transmission of electric current. The incidence of laparoscopic burns is between 2.3 and 4 cases on 1000 major operation. Almost 18% of surgery and 33.33% of gynaecology has a direct or indirect experience about burn injuries, The first step is understand what is the causes about this injuries. In Add to the conventional theory, we have discovered that the burns are also due of the contact between the intact sheath wet of blood or biological liquids and the anatomic parts. In Laparoscopic surgery the tip of instruments is under power and often get in touch with blood contains some ions available for electric conduction. Material and methods: Preliminary, we performed any electric test on the surface of sheath, then we investigated the microscopic frame with different way. We implemented different math algorithms based on morphological operation to identify anomaly shapes as contour, colour, area. We implemented also math algorithm based on zoom able to detect a small rupture of sheath similar to grain dust We checked our results with thermograph analysis and we didn’t observed change of colour near points suspect. Results: The thermograph analysis didn't confirm our hypothesis and we focus our research on composition of blood, biological liquids and the materials of sheath. We have detected the presence of ions as iron, calcium, sodium, potassium, and even if few concentrate, they carry electric current in according with electrolytic conduction theory. We developed a special filter in adsorption material able to attract to its surface molecules and ions with which it is in contact and reduce the electric conduction. Conclusions: The carried out measures effectively show an increment of the electric resistance when the blood enters in contact with the adsorbing material therefore turns out more difficult the transfer than current to the near tissue ones.

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha reso gli ospedali strutture altamente specializzate in cui l’introduzione di nuove e sofisticate metodiche medico chirurgiche, ha considerevolmente innalzato il livello di attività diagnostiche e curative moltiplicando, tuttavia, le fonti di rischio. Assicurare la sicurezza ai pazienti e al personale che opera all’interno dell’ospedale è divenuto quindi un compito estremamente articolato e complesso. il 18% dei chirurghi e il 33.3% dei ginecologi riferisce di aver avuto esperienze di ustioni in pazienti sottoposti ad interventi in laparoscopia. (18) Nello studio condotto da Meijer e pubblicato su Mitat 2003 sulla sicurezza elettrica condotto in 33 ospedali olandesi sono stati analizzati 1438 strumenti laparoscopici e sono stati rilevati difetti di isolamento in 267 pari al 18,6% e più della metà dei difetti non erano visibili ad occhio nudo, nel suo studio Maijer ha utilizzato un particolare strumento che alla tensione di 3000V ha prodotto in corrispondenza delle lesioni delle guaine una corona di luce. L’approccio utilizzato nella ricerca condotta nel Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Tor Vergata è stato quello di evidenziare le lesioni sulla superficie delle guaine che ricoprono i ferri chirurgici e studiare possibili alternative per risolvere il problema in condizioni di normale utilizzo clinico, cioè a tensioni molto più basse. La parte iniziale della tesi ha riguardato l'analisi delle lesioni presenti sulle guaine chirurgiche, sono stati sviluppati algoritmi matematici basti su operatori morfologici in grado di rilevare eventuali lesioni presenti sulla superficie delle guaine che ricoprono i ferri chirurgici utilizzati in laparoscopia. La verifica di questo metodo è stata effettuata tramite la termocamera per la misura dell'infrarosso, Il ricorso all'infrarosso come metodo di analisi è stato scelto sulla base delle seguenti considerazioni, in quanto ogni oggetto emette radiazione infrarossa la cui intensità e il cui spettro dipende dalle caratteristiche interne e superficiali dell'oggetto stesso nonché dalla sua temperatura, ed inoltre è possibile calcolare la temperatura del corpo emittente dalla misura dell'intensità della radiazione emessa. E' stata pertanto eseguita una misura, seppur qualitativa, della distribuzione superficiale di temperatura lungo tutta la guaina a seguito di una sollecitazione di origine termica indotta collegando lo strumento in esame, che in questo caso era una forbice, all'elettrobisturi. L'analisi termografica ha prodotto risultati contrastanti, inoltre anche in presenza di lesioni microscopiche non si è osservata alcuna variazione di colore associata a dispersione elettrica; è stata rilevata conduzione elettrica tra la punta elettrificata dello strumento e guaina intatta in presenza di sangue o più in generale di liquidi biologici contenenti ioni. Il problema è stato risolto utilizzando un filtro che fosse contemporaneamente adsorbente cioè in grado di effettuare una separazione ionica a livello superficiale all’interfase solido-liquido e avesse una certa difficoltà ad immagazzinare carica elettrica e a trasferirla da un conduttore ad un altro. I materiali inizialmente analizzati i materiali ceramici ma poi esclusi per l’eccessiva rigidità, tra i polimeri una possibile soluzione è stata identificata nel polimetilmetacrilato ma la temperatura di fusione intorno a 130°C molto vicine a quelle utilizzate nelle autoclavi per la seterilizzazione lo rende inutilizzabile su ferri poliuso. E’ stato pertanto scelto il polifluoroetilene in quanto oltre ad essere un isolante migliore rispetto al polimetilmetacrilato mantiene le sue caratteristiche inalterate fino a temperature di 200°C.

Iezzi, L. (2009). Sicurezza elettrica: prevenzione delle ustioni accidentali in laparoscopia.

Sicurezza elettrica: prevenzione delle ustioni accidentali in laparoscopia

IEZZI, LUCA
2009-08-07

Abstract

The aim of the plan is reduce the risk of burns that are taken place accidentally in laparoscopic surgery due of an unexpected transmission of electric current. The incidence of laparoscopic burns is between 2.3 and 4 cases on 1000 major operation. Almost 18% of surgery and 33.33% of gynaecology has a direct or indirect experience about burn injuries, The first step is understand what is the causes about this injuries. In Add to the conventional theory, we have discovered that the burns are also due of the contact between the intact sheath wet of blood or biological liquids and the anatomic parts. In Laparoscopic surgery the tip of instruments is under power and often get in touch with blood contains some ions available for electric conduction. Material and methods: Preliminary, we performed any electric test on the surface of sheath, then we investigated the microscopic frame with different way. We implemented different math algorithms based on morphological operation to identify anomaly shapes as contour, colour, area. We implemented also math algorithm based on zoom able to detect a small rupture of sheath similar to grain dust We checked our results with thermograph analysis and we didn’t observed change of colour near points suspect. Results: The thermograph analysis didn't confirm our hypothesis and we focus our research on composition of blood, biological liquids and the materials of sheath. We have detected the presence of ions as iron, calcium, sodium, potassium, and even if few concentrate, they carry electric current in according with electrolytic conduction theory. We developed a special filter in adsorption material able to attract to its surface molecules and ions with which it is in contact and reduce the electric conduction. Conclusions: The carried out measures effectively show an increment of the electric resistance when the blood enters in contact with the adsorbing material therefore turns out more difficult the transfer than current to the near tissue ones.
7-ago-2009
A.A. 2008/2009
ROBOTICA ED INNOVAZIONI INFORMATICHE APPLICATE ALLE SCIENZE CHIRURGICHE
21.
Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha reso gli ospedali strutture altamente specializzate in cui l’introduzione di nuove e sofisticate metodiche medico chirurgiche, ha considerevolmente innalzato il livello di attività diagnostiche e curative moltiplicando, tuttavia, le fonti di rischio. Assicurare la sicurezza ai pazienti e al personale che opera all’interno dell’ospedale è divenuto quindi un compito estremamente articolato e complesso. il 18% dei chirurghi e il 33.3% dei ginecologi riferisce di aver avuto esperienze di ustioni in pazienti sottoposti ad interventi in laparoscopia. (18) Nello studio condotto da Meijer e pubblicato su Mitat 2003 sulla sicurezza elettrica condotto in 33 ospedali olandesi sono stati analizzati 1438 strumenti laparoscopici e sono stati rilevati difetti di isolamento in 267 pari al 18,6% e più della metà dei difetti non erano visibili ad occhio nudo, nel suo studio Maijer ha utilizzato un particolare strumento che alla tensione di 3000V ha prodotto in corrispondenza delle lesioni delle guaine una corona di luce. L’approccio utilizzato nella ricerca condotta nel Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Tor Vergata è stato quello di evidenziare le lesioni sulla superficie delle guaine che ricoprono i ferri chirurgici e studiare possibili alternative per risolvere il problema in condizioni di normale utilizzo clinico, cioè a tensioni molto più basse. La parte iniziale della tesi ha riguardato l'analisi delle lesioni presenti sulle guaine chirurgiche, sono stati sviluppati algoritmi matematici basti su operatori morfologici in grado di rilevare eventuali lesioni presenti sulla superficie delle guaine che ricoprono i ferri chirurgici utilizzati in laparoscopia. La verifica di questo metodo è stata effettuata tramite la termocamera per la misura dell'infrarosso, Il ricorso all'infrarosso come metodo di analisi è stato scelto sulla base delle seguenti considerazioni, in quanto ogni oggetto emette radiazione infrarossa la cui intensità e il cui spettro dipende dalle caratteristiche interne e superficiali dell'oggetto stesso nonché dalla sua temperatura, ed inoltre è possibile calcolare la temperatura del corpo emittente dalla misura dell'intensità della radiazione emessa. E' stata pertanto eseguita una misura, seppur qualitativa, della distribuzione superficiale di temperatura lungo tutta la guaina a seguito di una sollecitazione di origine termica indotta collegando lo strumento in esame, che in questo caso era una forbice, all'elettrobisturi. L'analisi termografica ha prodotto risultati contrastanti, inoltre anche in presenza di lesioni microscopiche non si è osservata alcuna variazione di colore associata a dispersione elettrica; è stata rilevata conduzione elettrica tra la punta elettrificata dello strumento e guaina intatta in presenza di sangue o più in generale di liquidi biologici contenenti ioni. Il problema è stato risolto utilizzando un filtro che fosse contemporaneamente adsorbente cioè in grado di effettuare una separazione ionica a livello superficiale all’interfase solido-liquido e avesse una certa difficoltà ad immagazzinare carica elettrica e a trasferirla da un conduttore ad un altro. I materiali inizialmente analizzati i materiali ceramici ma poi esclusi per l’eccessiva rigidità, tra i polimeri una possibile soluzione è stata identificata nel polimetilmetacrilato ma la temperatura di fusione intorno a 130°C molto vicine a quelle utilizzate nelle autoclavi per la seterilizzazione lo rende inutilizzabile su ferri poliuso. E’ stato pertanto scelto il polifluoroetilene in quanto oltre ad essere un isolante migliore rispetto al polimetilmetacrilato mantiene le sue caratteristiche inalterate fino a temperature di 200°C.
adsorbimento; termografia; rigidità dielettrica; effetto capacitivo; soluzioni elettrolitiche
Settore MED/18 - CHIRURGIA GENERALE
Italian
Tesi di dottorato
Iezzi, L. (2009). Sicurezza elettrica: prevenzione delle ustioni accidentali in laparoscopia.
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