Introduction - HCC ranks among the most lethal cancer in the world with rising incidence. Attempts have been made to predict prognosis in patients with HCC using histopathological features. Tumour grade, size, number of lesions, micro and macrovascular invasion have been correlated with tumor relapse and patient’s survival. However, despite the several therapeutic options today available (tumor ablation, resection, transplantation, chemotherapy and the recent medical therapy with biological drugs) , HCC treatment is largely dictated by gross macroscopic features such as the tumor size and the number of lesions. Thus there is a consistent need to identify tissue biomarkers as individual fingerprints to predict individual. In recent years the interest in molecular biomarkers of HCC genesis and progression has grown, both in terms of prognostic significance and of potential therapeutic targets. We have therefore selected a number of proteins involved in critical cell functions such as staminality, differentiation, adhesion, motility and vascular invasion with the purpose of identify a phenotypic profile able to predict HCC outcome. - Methods. Two tissue microarrays ( a western set composed of 98 HCV-correlated HCC cases and an eastern set composed of 136 HBV-correlated HCC cases) with clinicopathological information (aetiology, age, sex, grade, stage, micro and macro-vascular invasion, and patient’s follow up) was used to test the immunocytochemical expression of the following antigens: Ep-CAM, LAMA3, Osteopontin, PAK1, alpha- and beta-tubulin, CK19, GS, HSP70 e GPC3. - Results. Our data showed that tubulins are the only markers able to reveal prognostic information in both western and eastern population. Osteopontina, Pak1 and HSP70, singularly or associated with each other, are able to predict an unfavorable outcome in the eastern patients; the other markers should be validated with other studies. - Conclusions. Finally, 1) we observe different markers expression profile in the two different populations; 2) it may be a reflection of genetic, aetiology and epidemiology differences between the two populations; 3) grade and macroscopic vascular invasion are still the strongest pathological criteria on the multivariate analysis, so the new antibodies to be developed should be compared to these parameters.

Il carcinoma epatocellulare (HCC) è la più frequente patologia neoplastica primitiva del fegato, il quinto tumore maligno in ordine di frequenza nel mondo e la terza causa di morte correlata a neoplasia maligna. La sua incidenza annuale è in costante crescita. Tra i fattori patologici che influenzano la sopravvivenza dei pazienti con HCC, la dimensione tumorale, il grado e l’invasione vascolare sono alcuni dei più significativi. Pazienti con tumori di piccole dimensioni (< cm. 3) e senza invasione vascolare hanno una sopravvivenza di circa il 50% in 5 anni. Dato che l’invasione vascolare ed il grado sono criteri difficili da valutare su biopsie, la ricerca si è concentrata sullo studio della biologia dell’HCC nella speranza di individuare marcatori molecolari predittivi del comportamento della malattia. In questo studio sono stati selezionati alcuni biomarcatori (alfa-tubulina, beta-tubulina, LAMA3, osteopontina, Ep-CAM, PAK1), associati a una prognosi sfavorevole ed alcuni marcatori recentemente usati come marcatori diagnostici (glipican3, glutamina sintetasi, heat shock protein 70) al fine di verificare se la loro iperespressione ha un potere predittivo sul comportamento dell’HCC. - Materiali e metodi. Per testare la sensibilità e specificità di questi marcatori, abbiamo usato 1) un microarray tissutale “occidentale” costituito da 98 casi di HCC, HCV-correlati e 2) un microarray tissutale “orientale” costituito da 136 casi di HCC, HBV-correlati. - Risultati. Abbiamo rilevato che le tubuline sono gli unici marcatori che si sono rivelati capaci di fornire informazioni prognostiche e consistenti sulle due popolazioni. OPN, Pak1 e Hsp70, singolarmente o combinati, possono predire una prognosi sfavorevole se applicati alla popolazione orientale. Gli altri marcatori devono essere ancora validati con ulteriori studi prima che si possano definire come marcatori prognostici dell’HCC. - Conclusioni. Infine, 1) abbiamo osservato un’espressione differente dei vari marcatori nelle due casistiche; 2) queste differenze sull’espressione dei marcatori può essere un riflesso delle differenze genetiche, eziologiche e epidemiologiche delle 2 popolazioni; 3) i parametri che emergono all’analisi multivariata sono tuttora criteri patologici: grado e angioinvasione macrovascolare, pertanto i nuovi anticorpi che saranno sviluppati dovranno essere confrontati a questi parametri.

Battista, S. (2009). Nuovi marcatori prognostici nel carcinoma epatocellulare: analisi immunoistochimica in Eastern and Western microarray tissutali.

Nuovi marcatori prognostici nel carcinoma epatocellulare: analisi immunoistochimica in Eastern and Western microarray tissutali

BATTISTA, SERENA
2009-08-07

Abstract

Introduction - HCC ranks among the most lethal cancer in the world with rising incidence. Attempts have been made to predict prognosis in patients with HCC using histopathological features. Tumour grade, size, number of lesions, micro and macrovascular invasion have been correlated with tumor relapse and patient’s survival. However, despite the several therapeutic options today available (tumor ablation, resection, transplantation, chemotherapy and the recent medical therapy with biological drugs) , HCC treatment is largely dictated by gross macroscopic features such as the tumor size and the number of lesions. Thus there is a consistent need to identify tissue biomarkers as individual fingerprints to predict individual. In recent years the interest in molecular biomarkers of HCC genesis and progression has grown, both in terms of prognostic significance and of potential therapeutic targets. We have therefore selected a number of proteins involved in critical cell functions such as staminality, differentiation, adhesion, motility and vascular invasion with the purpose of identify a phenotypic profile able to predict HCC outcome. - Methods. Two tissue microarrays ( a western set composed of 98 HCV-correlated HCC cases and an eastern set composed of 136 HBV-correlated HCC cases) with clinicopathological information (aetiology, age, sex, grade, stage, micro and macro-vascular invasion, and patient’s follow up) was used to test the immunocytochemical expression of the following antigens: Ep-CAM, LAMA3, Osteopontin, PAK1, alpha- and beta-tubulin, CK19, GS, HSP70 e GPC3. - Results. Our data showed that tubulins are the only markers able to reveal prognostic information in both western and eastern population. Osteopontina, Pak1 and HSP70, singularly or associated with each other, are able to predict an unfavorable outcome in the eastern patients; the other markers should be validated with other studies. - Conclusions. Finally, 1) we observe different markers expression profile in the two different populations; 2) it may be a reflection of genetic, aetiology and epidemiology differences between the two populations; 3) grade and macroscopic vascular invasion are still the strongest pathological criteria on the multivariate analysis, so the new antibodies to be developed should be compared to these parameters.
7-ago-2009
A.A. 2008/2009
Tecnologie avanzate in Biomedicina
21.
Il carcinoma epatocellulare (HCC) è la più frequente patologia neoplastica primitiva del fegato, il quinto tumore maligno in ordine di frequenza nel mondo e la terza causa di morte correlata a neoplasia maligna. La sua incidenza annuale è in costante crescita. Tra i fattori patologici che influenzano la sopravvivenza dei pazienti con HCC, la dimensione tumorale, il grado e l’invasione vascolare sono alcuni dei più significativi. Pazienti con tumori di piccole dimensioni (< cm. 3) e senza invasione vascolare hanno una sopravvivenza di circa il 50% in 5 anni. Dato che l’invasione vascolare ed il grado sono criteri difficili da valutare su biopsie, la ricerca si è concentrata sullo studio della biologia dell’HCC nella speranza di individuare marcatori molecolari predittivi del comportamento della malattia. In questo studio sono stati selezionati alcuni biomarcatori (alfa-tubulina, beta-tubulina, LAMA3, osteopontina, Ep-CAM, PAK1), associati a una prognosi sfavorevole ed alcuni marcatori recentemente usati come marcatori diagnostici (glipican3, glutamina sintetasi, heat shock protein 70) al fine di verificare se la loro iperespressione ha un potere predittivo sul comportamento dell’HCC. - Materiali e metodi. Per testare la sensibilità e specificità di questi marcatori, abbiamo usato 1) un microarray tissutale “occidentale” costituito da 98 casi di HCC, HCV-correlati e 2) un microarray tissutale “orientale” costituito da 136 casi di HCC, HBV-correlati. - Risultati. Abbiamo rilevato che le tubuline sono gli unici marcatori che si sono rivelati capaci di fornire informazioni prognostiche e consistenti sulle due popolazioni. OPN, Pak1 e Hsp70, singolarmente o combinati, possono predire una prognosi sfavorevole se applicati alla popolazione orientale. Gli altri marcatori devono essere ancora validati con ulteriori studi prima che si possano definire come marcatori prognostici dell’HCC. - Conclusioni. Infine, 1) abbiamo osservato un’espressione differente dei vari marcatori nelle due casistiche; 2) queste differenze sull’espressione dei marcatori può essere un riflesso delle differenze genetiche, eziologiche e epidemiologiche delle 2 popolazioni; 3) i parametri che emergono all’analisi multivariata sono tuttora criteri patologici: grado e angioinvasione macrovascolare, pertanto i nuovi anticorpi che saranno sviluppati dovranno essere confrontati a questi parametri.
HCC; biomarkers; carcinoma epatocellulare; microarray; biomarcatori
Settore BIO/13 - BIOLOGIA APPLICATA
Settore MED/08 - ANATOMIA PATOLOGICA
Italian
Tesi di dottorato
Battista, S. (2009). Nuovi marcatori prognostici nel carcinoma epatocellulare: analisi immunoistochimica in Eastern and Western microarray tissutali.
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